Tibetano

Nella parte sud-occidentale del nostro paese si trova l’altopiano Qinhai-Tibet che viene chiamato “Tetto del mondo”, dove risiede principalmente la nazionalità tibetana, la quale conta una popolazione di 3 milioni e 800.000 abitanti. I tibetani vivono di agricoltura e di zootecnia. Quali sono le loro usanze matrimoniali?

Si dice spesso: “Paese che vai, usanze che trovi”. Per esprimere il proprio amore, i giovani tibetani adottano i sistemi del canto, dell’offerta di regali preziosi o del furto del cappello. Se una ragazza sceglie un ragazzo, gli regala uno dei suoi ornamenti, ad esempio, gli orecchini o la collana. Se il ragazzo accetta il regalo, significa che è avvenuto il fidanzamento. Se un ragazzo si innamora di una ragazza, le porta via di sorpresa il cappello. Alcuni giorni dopo, il ragazzo si recherà dalla ragazza per restituiregliele. Se la ragazza lo accetta con piacere, significa che i due si fidanzano. In caso contrario, la ragazza rifiuta di accettare il suo cappello portato via dal ragazzo.

In occasione del matrimonio, la famiglia della sposa offre un ricevimento in onore degli amici e dei parenti e invita un’accompagnatrice a pettinare l’acconciatura della sposa: le amiche intime si riuniscono davanti alla sposa, cantando insieme “la canzone della pettinatura”. Quando la sposa lascia la casa natale a cavallo, le accompagnatrici la seguono cantando la canzone: “Inno al matrimonio”.

In un luogo poco distante dalla casa dello sposo, la suocera offre un ricevimento in onore delle accompagnatrici della sposa, cantando la canzone “Benvenuto alla sposa”. Quando la sposa arriva a casa dello sposo, i monaci recitano preghiere, augurando felicità ai giovani coniugi. Poi la coppia entra in casa per rendere omaggio alla Terra e al Cielo.

Al termine della cerimonia, le amiche che accompagnano la sposa le offrono per prime un barile di latte, come augurio di prosperità nell’allevamento del bestiame, e la suocera le consegna una chiave della famiglia, il che significa che l’incarico delle finanze della famiglia passa a lei. In seguito si prepara un ricevimento simbolico in onore della sposa e infine si offre una “Hada”, che in realtà è un nastro bianco di seta, in segno di fortuna.

Nella zona di Sunpan, nella provincia del Sichuan, nella Cina sud-occidentale, è diffusa un’altra usanza matrimoniale dell’etnia tibetana, che consiste nel portar via una sciarpa ad una ragazza, o un orecchino oppure una cintura d’argento. In qualsiasi luogo, in qualsiasi occasione e non importa se la conosce o meno, se un ragazzo vede una bella ragazza, le porta via ad un tratto la sciarpa e poi fugge. La ragazza a cui viene presa la sciarpa desidera inseguire il giovane allo scopo di vedere com’è, se è bello o meno. In quel momento, il giovane ferma il cavallo, venendo incontro alla ragazza e le dice a bassa voce: “Ci vediamo stasera in un luogo vicino ad un albero del villaggio”.

La sera, il giovanotto e la ragazza ben vestiti e in compagnia di alcuni amici non fidanzati vanno all’appuntamento. Essi portano con sè anche vino e generi alimentari. Durante l’incontro, le due parti conversano per scambiarsi le prime informazioni personali. Se la ragazza è soddisfatta, si fissano la data e il luogo del secondo appuntamento; in caso contrario, questo è l’ultimo incontro e i due non si vedono più.

Dopo molti incontri, le due parti realizzano una profonda comprensione reciproca. Secondo l’usanza tibetana, ogni incontro fra i due innamorati viene seguito da accompagnatori. Se i due sono veramente innamorati, gli accompagnatori non partecipano più ai loro incontri.

Se i genitori si oppongono al matrimonio, il fidanzato e la fidanzata fuggono di casa come protesta per il loro intervento. Se entro 49 giorni dopo la loro fuga, i genitori delle due famiglie riescono a trovarli, allora il matrimonio dei due ragazzi deve essere revocato anche se questi ultimi sono profondamente innamorati. Se durante questo periodo, i genitori delle due famiglie non riescono a scoprire il loro nascondiglio, le ragazza e il ragazzo ritornano di propria iniziativa a casa e i genitori delle due famiglie sono costretti a riconoscere il loro matrimonio.

Nella zona meridionale della provincia del Gansu, abitata dall’etnia tibetana, è diffusa una terza usanza matrimoniale basata sul rapimento della sposa. In realtà, tale rapimento è falso perché prima di passare ai fatti, il ragazzo e la ragazza si mettono d’accordo. Nel momento fissato, il ragazzo va a casa della fidanzata per portarla via.

Quando i genitori della ragazza hanno scoperto che la loro figlia è stata rapita, attaccano all’ingresso di casa un messaggio per cercarla. La madre piange la perdita della figlia, mentre il padre invita i giovani del villaggio ad aiutare a cercare la ragazza. Questi partono allora a cavallo portando con sè i fucili da caccia. In realtà tutti sanno dove si trovano i due innamorati, eccezione fatta solo per i genitori della ragazza.

È molto interessante che quando i genitori vedono per la prima volta il genero dicono: “Sei bravo e in gamba perché hai portato via a nostra insaputa la nostra figliola. Siamo felici di poter avere un genero come te ed auguriamo eternità al vostro matrimonio”. In quel momento la cerimonia matrimoniale arriva al culmine e i presenti applaudono.

Prima del 1959 in Tibet si praticava il dominio feudale della servitù della gleba e le usanze matrimoniali erano molto complicate. Oltre alla monogamia che era la più seguita nella società, erano praticate anche la poligamia e il sistema di una moglie e molti mariti ecc. Dopo la riforma democratica in Tibet, anche le usanze matrimoniali sono cambiate e la monogamia è ormai diffusa nella regione autonoma tibetana.