L’edificio più grande di tutto il complesso era
chiamato anche la Sala del Trono d’Oro. Lo stile del suo tetto
rivestito di tegole gialle è la massima espressione artistica
dell’epoca: a doppio cornicione, con un colmo orizzonatale divorato dai
draghi, e quattro obliqui. L’importanza della sala può essere
riconosciuta anche dallo stile della pittura sulla facciata e dalle
decorazioni smaltate sul tetto, cioè dal numero delle figure fantastiche
sugli angoli rialzati e sono: drago, fenice, leone, cavallo celeste,
cavallo marino, leopardo, tartaruga, unicorno, pesce e scimmia. Più un
cavaliere immortale; così come i draghi che tengono il colmo nella bocca
aperta sono i più grandi di tutti. Si dice che questi draghi siano
capaci di far piovere per difendere le sale dal fuoco, il peggiore nemico
della struttura di legno. In effetti la Sala ha subito nei secoli
numerose ricostruzioni e restauri. L’ultima volta la sua ricostruzione
è avvenuta nel 1695 ad opera del secondo imperatore dei Qing, con lo
stile architettonico rimasto fino ad oggi. La sala è fatta di legno
tutta ad incastro, senza usare nessuno pezzo di ferro o chiodo.
La Sala viene sostenuta da 72 colonne di legno, di
cui 6 centrali, intorno al trono, sono dipinte con disegni di draghi
d’oro sullo sfondo rosso scuro. Ogni colonna è un tronco unico
dell’albero di Nanmu. Nel centro della Sala, si trova il trono
dell’imperatore posato su una terrazza di legno alta 2 m. Sia il trono
che il paravento dietro il trono sono fatti di legno di sandalo dorato.
Ai fianchi del Trono ci sono due elefanti in cloisonnè che rappresentano
la pace e la tranquillità. Le mattonelle del pavimento provenivano da
Suzhou, trasportate lungo il Grande Canale Imperiale. Queste mattonelle
erano cotte in una fornace e poi immerse nell’olio, un trattamento
particolare che durava due anni, per cui erano molto lisce e compatte e
venivano chiamate mattoni d’oro.
Nella Sala dell’Armonia Suprema si svolgevano le
cerimonie più importanti e solenni del periodo imperiale; la salita al
trono del nuovo imperatore; l’anniversario del compleanno
dell’imperatrice; la nomina del condottiero per la guerra e dei
mandarini di alto livello; l’annuncio dei nuovi vincitori dell’esame
imperiale; l’annuncio dei nuovi editti imperiali; la celebrazione della
festa della primavera, cioè il capodanno del calendario lunare e della
festa del sostizio d’inverno.
In occasione delle grandi cerimonie, il picchetto
d’onore imperiale presidiavano la sala fino alla Porta Meridionale.
Quando l’imperatore raggiungeva la Sala del Trono, venivano suonati sia
il tamburo che la campana e mentre l’imperatore si sedeva sul trono,
veniva eseguita una musica melodiosa. Il Ministro dei Riti faceva
schioccare la frusta per tre volte e i funzionari civili e militari che
avevano preso posto nel cortile in due file secondo il loro grado,
rendevano omaggio all’imperatore. E poi in base alla loro gerarchia,
dovevano inginocchiarsi per tre volte o inchinarsi per nove volte.
Per rendere ancora più misteriosa e sublime la
cerimonia, dagli incensieri si spargeva dappertutto il profumo e il fumo
degli incensi bruciati.
Ai due lati della Sala del Trono si trovano quattro
tinozze rivestite di oro per prevenire gli incendi. C’erano in totale
231 tinozze antincendio in bronzo o in ferro nella Città Proibita, dato
che tutte le sale sono fatte di struttura in legno. D’inverno, gli
eunuchi dovevano mettere la coperta di cotone sulle tinozze ed accendere
le braci sotto le stesse per evitare che l’acqua congelasse.
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