Home>Panorama cinese>Viaggiare in Cina>Questa è la Cina>Pechino>Città Proibita

 

Torre angolare

Sala dell’Armonia Suprema

Sala dell’Armonia Intermedia

Sala dell’Armonia Protetta

Terrazza delle Nuvole

Tappeto di marmo

Sala della Purezza Celeste

Sala della Grande Unione

Sala della Tranquillità Terrestre

Sei Palazzi dell’Est e dell’Ovest

Giardino imperiale

Muro di Nove Draghi

Palazzo dei Fiori di Pioggia

Sala della Supremazia Imperiale

Sala del Nutrimento Spirituale

 

 

Città Proibita

Tra le prime cronache antiche cinesi, Memorie di uno storico, scritto da Si Ma Qian della dinastia Han ci racconta che come il Dio del Cielo dimorava nel Purpureo Recinto, una costellazione formata di quindici corpi celesti raggruppati intorno alla Stella del Mirto Purpureo, cioè la Stella Polare, così il Figlio del Cielo, cioè l’imperatore doveva dimorare in una città purpurea che doveva essere il centro del mondo terrestre.

In effetti, la parte vecchia di Pechino, o per meglio definire il centro storico di Pechino, costruito all’inizio della dinastia Ming, era ideato secondo tale antica tradizione e composto da 4 città distinte, una dentro l’altra come la Stella del Mirto Purpureo immaginata dall’uomo di allora in modo da confermare la stretta relazione fra il Dio del Cielo e il figlio del Cielo. Durante le due ultime dinastie imperiali Ming (1368 – 1644) e Qing (1644 – 1911), si potevano distinguere una città esterna rettangolare situata nella parte meridionale e una città interna quadrata nella parte settentrionale, all’interno della quale si trovava la città imperiale, che racchiudeva, a sua volta, il vero e proprio Palazzo Imperiale, chiamato appunto la Città Proibita Purporea.

La Città Proibita Purporea era la residenza imperiale delle ultime due dinastie cinesi, nella quale vissero 24 imperatori, di cui 14 Ming e 10 Qing. Era un mondo chiuso e vietato, cui non poteva penetrarvi, nemmeno avvicinarsi nessun suddito e per questo motivo, si chiamava La Città Proibita.

I primi lavori della sua costruzione, iniziarono nel 1406 dal terzo imperatore Yongle della dinastia Ming e finirono nel 1420, richiese 14 anni, durante i quali furono impegnati più di 100.000 artigiani e un milione di lavoratori civili e militari. Ogni imperatore successivo vi aggiungeva le sue sale o faceva costruire alcuni padiglioni secondo il proprio bisogno finchè si raggiunse un numero totale di 9999 stanze e mezza con un superfice coperta di circa 150.000 mq. Il numero 9 era il numero massimo e perfetto che portava la fortuna per i cinesi e significava lunga vita.

Il Palazzo Imperiale copre un’area di 72 ettari ed è circondato da un muro alto 10 metri, fiancheggiato da un fossato largo 52 metri. Ad ogni angolo del muro si erge una torre elaborata, dove una volta stazionava un corpo di guardia per la sicurezza della residenza imperiale.

Il Palazzo Imperiale è diviso in due parti: la parte anteriore, cioè il Cortile Esterno e la parte posteriore, cioè la Corte Interna. La parte anteriore era riservata alle udienze, alle cerimonie, ai festeggiamenti e ai banchetti mentre la parte posteriore era riservata alle abitazioni per l’imperatore, l’imperatrice, le concubine, le damigelle e gli eunuchi. Durante la dinastia Ming sappiamo di 9.000 damigelle e 100.000 eunuchi.

La Città Proibita ha quattro porte di accesso, una su ogni lato, e la porta del sud, cioè la Porta Meridionale è l’ingresso principale della Città. Tutto il complesso della Città Proibita così come la Città di Pechino, e quasi interamente la Cina, furono costruite su un asse Nord-Sud.

Con la Rivoluzione del 1911, guidata dal Dott. Sun Yatsen che fece rovesciare l’ultima dinastia feudale cinese, la Città Proibita venne chiamata la Città Passata, di cui la parte anteriore è stata aperta ufficialmente al pubblico nel 1914 e la parte posteriore era ancora riservata all’ultimo imperatore e alla famiglia imperiale.

Nel 1925, la Città Proibita è stata trasformata ufficialmente al Museo della Città Passata.

Nel 1961, il Museo della Città Passata è autorizzato dal Governo Centrale come il Monumento Nazionale di Protezione di prima classe.

Nel 1978, il Museo della Città Passata è stato elencato nella Lista del Patrimonio Culturale Mondiale dall’UNESCO dell’ONU.

  

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Copyright © CRI Online, 1998-2002 All Rights reserved.