Cenni storici di Pechino

Pechino è una delle quattro città più antiche della Cina ed anche una delle città più antiche del mondo. La città di Pechino è stata la capitale per cinque dinastie feudali e due repubbliche nella storia della Cina.

La culla dell’Uomo di Pechino (da 700.000 a 4.000 anni fa)

La zona di Pechino è abitata dall’uomo fin dlla più emota antichità. Le sue origini potrebbero risalire fin al periodo paleolitico (da 700.000 a 400.000 anni fa cirica) cioè ai tempi dell’Uomo di Pechino, ossia Sinanthropus pechinensis o Homo erectus pechenensis, le ossa del suo cranio sono state rivenute a Zhou Kou Dian ad una cinquantina di km a sud-ovest di Pechino.

In un’epoca successiva, compresa fra la fine del Pleistocene e l’inizio dell’Oleocene, si sono fatti ritrovamenti importanti nella Caverna Superiore nella stessa Zhou Kou Dian. Si scoprì che esisteva un’altra specie umana primitiva, posteriore all’Uomo di Pechino, chiamata dagli studiosi l’Uomo della Caverna Superiore,ossia Homo Sapiens.

L’origine della Città di Pechino (dal 4.000 al 221 a.C.)

Pechino come città, nacque sotto la dinastia Shang circa 4.000 anni fa.

Pechino, da un piccolo centro di pianura, diventò una città ricca e prospera nel 1045 a.C. Chiamata anticamente la città di Ji, era la capitale dello Stato della Rondine, uno dei 71 feudi della dinastia Zhou occidentale e uno dei 7 stati del periodo delle Primavere ed Autunni. Lo stato di Rondine fu ereditario per 36 generazioni fino alla fine del periodo degli Stati Combattenti.

Una città importante per la funzione militare nel nord della Cina (221 a.C. al 907 d.C.)

Nel 221 a.C., il primo imperatore Qinshihuangdi unificò tutta la Cina, fondò la dinastia Qin (221 – 206 a.C.), la prima dinastia feudale della storia cinese e stabilì la città di Chang’an, cioè l’odierna città di Xi’an come la capitale dell’Impero cinese. Pechino diventò il capoluogo della prefettura di Guangyang, una delle 48 prefetture della Cina unificata, nella quale, vigeva il sistema di prefetture e distretti diretti da funzionari di nomina imperiale. Di fronte alla cresente minaccia rappresentata dalle tribù nomadi degli Unni, la città di Ji era rimasta un caposaldo militare, molto importante per la sua vitale posizione strategica nel nord della Cina e per questo motivo la città era collegata da una delle 2 strade con la capitale di allora.

Con la fondazione della dinastia degli Han (206 a.C. – 220 d.C.), e grazie alla strada sopracitata, Pechino era il punto vitale per la comunicazione e lo scambio commerciale e culturale fra gli Han e le varie minoranze etniche del nord-est della Cina.

Pechino rimase sempre il governatorato della zona, chiamata con diversi nomi:

* Guangyang, durante il periodo Tre Regni dal 220 al 266 d.C.;

* Yanjun, durante la dinastia Jin dal 266 al 420 d.C. e la dinastia Sud e Nord dal 420 al 581 d.C.;

* Zhuojun, durante la dinastia Sui dal 581 al 618 d.C.;

* Youzhou, durante la dinastia Tang dal 618 al 907 d.C..

Il centro politico nel nord della Cina (dal 907 al 1271 d.C.)

All’inizio del X secolo, i Qidan, una razza nomade del nord-est della Cina, si diressero verso il sud della Cina, dove c’era la dinastia Song (960 – 1279). Dopo aver occupato la città di Youzhou, una delle 16 prefetture di Yanyun, i Qidan la fecero diventare la loro seconda capitale. Essi costruirono nel medesimo luogo una nuova città che veniva nominata come la città di Yanjing, la capitale di Rondine e fondarono la dinastia Liao (907 – 1125).

La dinastia Liao cedette nel 1115 il posto a quella degli Jin (1115 – 1234). Pechino divenne nel 1153 la capitale della dinastia Jin ed era chiamata Zhongdu, la capitale centrale. La nuova dinastia fece riedificare la città su grande scala. Zhongdu era il centro politico del nord della Cina.

Il centro politico di tutta la Cina (1272 al 1911)

Nel 1215, i mongoli, comandati da Gengis Khan, sconfissero i Jin e conquistarono la loro capitale Zhongdu, distruggendo la loro residenza imperiale e in seguito Kubilai Khan, il nipote di Gengis Khan, fece costruire una nuova città leggermente più a nord-est di quella vecchia distrutta e la nominò Dadu, la grande capitale. Dopo la fondazione della dinastia Yuan (1271 – 1368 d.C.), con Kubilai Khan, Dadu assunse la supremazia politica di tutta la Cina.

Nel 1368, Zhu Yuanzhang, il capo di una rivolta contadina cinese fondò la dinastia Ming (1368 – 1644). Lui scelsce la città di Nanchino come sua capitale. Dadu cambiò il nome in Beiping, la pace del nord. Con la salita al trono del terzo imperatore Yongle della dinastia Ming, la capitale fu riportata all’ex Dadu nel 1420 per motivi politici. Proprio all’imperatore Yongle si deve il nome attuale di Beijing, la capitale del nord, più conosciuto dagli italiani con il nome di Pechino.

Dopo la caduta della dinastia Ming, venne la dinastia Qing (1644 – 1911) l’ultima dinastia della società feudale cinese. La città di Pechino si è ingrandita soprattutto nella periferia occidentale. Durante il 18° secolo, Pechino era il centro politico di tutta la Cina e una delle più grandi città del mondo.

Da una città rivoluzionaria alla capitale della nuova Cina (dal 1911 al 1949)

La rivoluzione del 1911, guidata dal dottor Sun Yatsen fece rovesciare l’ultima dinastia monarchica della Cina. Pechino cominciava il suo periodo repubblicano. Il 4 maggio 1919, si sviuppò a Pechino un movimento che è considerato dagli storici cinesi come l’inizio della storia contemporanea.

Nel 1928, il governo del Partito Nazionalista spostò la propria sede a Nanchino, e Pechino venne di nuovo chiamata Beiping.

Dal 1937 al 1945, Pechino fù occupata dagli invasori giapponesi.

Dopo tre anni di guerra civile (dal 1945 al 1949) fra i comunisti e nazionalisti, Pechino fu liberata pacificamente dall’Esercito Popolare di Liberazione Cinese nel 1948.