¡¡
Carri
di guerra
¡¡
¡¡
|
¡¡
Carri di guerra
¡¡
Carri rimbombano,
cavalli nitriscono,
uomini in spedizione,
archi e frecce ai fianchi appendono.
Padri, madri, mogli e figli
a salutarli accorrono,
la polvere toglie alla vista
il ponte di Xianyang.
Aggrappandosi alle vesti degli uomini,
battendo i piedi
e ostruendo la strada piangono,
i gemiti s¡¯innalzano dritti sino alle nubi.
Un passante interroga gli uomini in marcia,
e questi rispondono:
siamo stati coscritti ripetutamente.
A quindici anni, ci mandarono al Nord
in difesa del Fiume,
ora a quaranta,
ci rimandano alla guarnigione dell¡¯Ovest
per scassare la terra.
Quando partimmo, il capo del villaggio
avvolse di bende la nostra testa,
tornati a casa coi capelli bianchi,
ci tocca di nuovo partire per la frontiera.
Al confine il sangue sparso diventa un mare,
l¡¯imperatore Wu non ¨¨ ancora pago
di ampliare i confini.
Signore, non ha sentito che sotto il casato Han
ad
est del monte duecento prefetture,
migliaia di villaggi e diecimila borghi
sono abbandonati ai rovi?
Anche se le donne robuste lavorano
con la zappa e l¡¯aratro,
le colture appaiono disordinate nei campi.
E ancora i soldati di Qin sanno combattere
guerre dure,
li trascinano come cani e polli.
E anche se Lei signore, vuole interrogarci,
noi coscritti come oseremo mostrarci risentiti?
Dunque dall¡¯inverno dell¡¯anno passato,
non cessa l¡¯invio dei soldati da Guanxi.
I funzionari del distretto esigono ansiosi
le
imposte,
ma dove procurare i soldi per pagarle?
Ci rendiamo conto della sventura
di avere figli maschi,
sarebbe meglio aver generato solo femmine.
Le femmine saranno maritate tra vicini,
ma i maschi moriranno seppelliti
tra la gramigna.
Signore, non hai visto quel luogo
presso il Qinghai
dove le bianche ossa
da tempo ormai nessuno raccoglie?
I nuovi fantasmi gridano rancore
ed i vecchi versano le lacrime,
i gemiti risuonano sotto il cielo
velato di pioggia.
|
|
Carri
di guerra
|
Oltre le porte rosse,
il vino e la carne imputridiscono,
per strada,
gli scheletri dei morti di freddo.
Si tratta di versi del grande
poeta Du Fu, noti ormai da centinaia di anni nel nostro paese. Con
l¡¯espressione ¡°le porte rosse¡± si intendono le case dei ricchi.
Infatti nella Cina antica, i palazzi dei re e dei principi avevano
generalmente le porte verniciate di rosso. Du Fu afferma: nelle case dei
ricchi il vino e la carne sono cos¨¬ abbondanti da marcire mentre i
poveri affamati muoiono di freddo per le strade. Con questi versi, il
poeta deplora il baratro esistente tra i nobili che possedevano enormi
ricchezze ed i semplici cittadini che vivevano in estrema povert¨¤, un
fenomeno tipico della societ¨¤ feudale cinese della met¨¤ dell¡¯ottavo
secolo d.C., periodo in cui visse Du Fu.
Il poeta ¨¨ abile nello
scegliere i temi sociali di importanza universale per rappresentare i
fenomeni politici, e i versi sopracitati ne costituiscono un esempio.
Egli ¨¨ altres¨¬ maestro nel riassumere in modo succinto la realt¨¤
dell¡¯esistenza, accentrando in uno o due versi temi sociali ricchi di
implicazioni.
Du Fu nacque nel 712 d.C. in
una famiglia di burocrati feudali; educato secondo l¡¯ideologia
confuciana, fin dalla giovinezza, egli decise di impegnarsi per
migliorare l¡¯amministrazione del paese al servizio della dinastia.
Tuttavia, la sua aspirazione non si avver¨° mai, perch¨¦, come Li Bai,
egli viveva in un¡¯epoca in cui l¡¯imperatore si abbandonava al vizio
del vino e delle donne e in cui l¡¯abuso di potere da parte dei perfidi
ministri e la corruzione della corte raggiungevano livelli inauditi.
A trentacinque anni, Du Fu si
rec¨° a Chang¡¯an, allora capitale, dove dimor¨° per dieci anni.
L¡¯anno seguente il suo arrivo, egli partecip¨° all¡¯esame imperiale
per la scelta dei funzionari. L¡¯esame era presieduto dal ministro Li
Linfu, l¡¯anima nera degli intrighi di corte, pronto a calunniare ed
allontanare gli spiriti onesti per saziare la propria sete di potere. Cos¨¬,
per gelosia, dopo l¡¯esame nessun candidato venne scelto. Infatti Li
Linfu ingann¨° l¡¯imperatore lamentandosi che ¡°non rimaneva alcun
savio tra la popolazione¡±. I dieci anni di vita a Chang¡¯an permisero
a Du Fu di percepire direttamente le tenebre della corte, in cui la crisi
sociale del tempo. Egli si rese conto che la dinastia Tang, florida in
apparenza, cominciava a volgere al declino. La sua intuizione fu poi
confermata dagli svilippi della storia. In questi dieci anni, le
condizioni dello stesso Du Fu peggiorano sempre pi¨´, il che lo aiut¨° ad
avvicinarsi a poco a poco ai sentimenti della gente comune,
trasformandolo in poeta in pena per il destino del paese e del popolo.
Allora, la poesia nelle sue mani non fu pi¨´ solo uno strumento per
esprimere sentimenti personali e raffigurare le immagini e gli oggetti,
bens¨¬ un mezzo per intervenire nei problemi di attualit¨¤, commentare la
politica dello Stato e riflettere la volont¨¤ del popolo.
Durante il suo soggiorno a
Chang¡¯an, Du Fu vide con i propri occhi i misfatti delle autorit¨¤ che,
a dispetto delle sofferenze della popolazione, continuavano a pocedere a
reclutamenti forzati, inviando i coscritti alle frontiere per combattere
guerre di aggressione espansionistiche. Di fronte alla politica di
ricorso alla forza per scopi aggressivi ed ai travagli della gente comune,
Du Fu scrisse il suo primo capolavoro ispirato alle amarezze del popolo
dal titolo ¡°Carri di guerra¡±. Si tratta di un nuovo punto di partenza
del poeta sulla strada della creazione letteraria, passando dallo sfogo
dei sentimenti personali all¡¯espressione dei vari aspetti del mondo
reale. Il poeta compose l¡¯opera quando era sui quarant¡¯anni.
Questa poesia narrativa
dall¡¯intenso realismo, si divide in due parti. La prima racconta il
tragico saluto tra i coscritti forzati e i loro cari, di cui lo stesso
poeta ¨¨ stato testimone, la seconda riferisce la denuncia di un soldato.
La prima parte ¨¨ composta da
sei versi. Con forti pennellate, il poeta presenta ai lettori un
impetuoso quadro di congedo: mentre rimbombano i carri di guerra e
nitriscono i cavalli, ininterrotti contingenti di uomini forzatamente
coscritti, con indosso l¡¯uniforme, vengono trascinati verso la
frontiera. I genitori, le mogli e i figli dei soldati seguono le truppe
per cercare i propri cari, invocandone a squarciagola il nome o tentando
di aggrapparsi ai loro abiti. Le grida e i gemiti di migliaia e migliaia
di persone risuonano assordanti nel cielo. Ci¨° induce facilmente a
riflettere sull¡¯angoscia delle familgie a cui ¨¨ stata sottratta
improvvisamente la principale fonte di sostentamento; ¨¨ altres¨¬ facile
che il lettore stesso si immedesimi nello stato d¡¯animo di chi d¨¤
l¡¯ultimo saluto ai propri cari, misto di riluttanza malinconica e di
rancore disperato.
La seconda parte della poesia,
composta da ventotto versi, consiste nella lunga narrazione di un
coscritto al poeta. Nelle vesti di un vecchio passante, Du Fu chiede
infatti ad un soldato cosa stia accadendo alla zona. Come prima breve
risposta, questi afferma che ci sono state frequenti coscrizioni.
Successivamente, inizia una lunga narrazione, ricordando come alcuni dei
soldati, reclutati quando avevano solo quindici anni, a quaranta si
trovino ancora ai confini per dissodare i terreni. Quando partirono per
la prima volta, erano ragazzi che si facevano avvolgere di bende la testa
dal vecchio del villaggio; tornati coi capelli bianchi, sono stati
reclutati di nuovo alla frontiera. Le ripetute coscrizioni hanno fatto s¨¬
che nelle duecento prefetture ad est del monte Huashan, gli abitanti si
siano diradati ed i campi siano tristemente abbandonati e coperti di rovi.
Il poeta collega subito la scena alle gravi conseguenze causate a tutto
il paese da questa politica espansionistica.
Il soldato prosegue, portando
il discorso sui fatti pi¨´ recenti. Egli dice: dall¡¯inverno dell¡¯anno
scorso, non cessa la coscrizione. Eppure i funzionari distrettuali
esigono come al solito l¡¯imposta fondiaria. Ma dove ci si pu¨°
procurare i soldi per pagarla? Il poeta rivela qui la doppia sventura che
colpisce i semplici contadini: la forzata coscrizione e l¡¯obbligo del
pagamento delle imposte.
Quindi il soldato commenta con
rammarico: Oggi, ¨¨ meglio generare una femmina che un maschio. Le
ragazze, sia pure destinate a maritarsi, possono essere accasate tra i
vicini, mentre l¡¯unico destino che aspetta i ragazzi ¨¨ la morte sul
campo di battaglia. Nella societ¨¤ feudale cinese, era consuetudine dare
importanza ai maschi disprezzando le femmine. Tuttavia, davanti alla
realt¨¤ crudele in cui moltissimi uomini venivano inghiottiti da guerre
senza fine, a poco a poco questo concetto mut¨°. Il coscritto dice infine
al vecchio passante: Sul campo di battaglia alla forntiera giacciono
dappertutto cadaveri abbandonati. I nuovi fantasmi gridano rancore e i
vecchi piangono senza fine. Sotto il cielo coperto e piovoso, i loro
gemiti appaiono pi¨´ tetri e malinconici. La conclusione della poesia
imprime una forza ancora maggiore alla critica di Du Fu verso la politica
di ricorso alle armi.
Scrivendo ¡°Carri di guerra¡±,
il poeta cominci¨° ad imboccare la strada del realismo nella creazione
letteraria. Nelle composizioni successive, egli denuncia i principi e gli
aristocratici che conducevano una vita sfarzosa e licenziosa, critica i
crimini dei funzionari corrotti che depredavano i semplici cittadini,
costringendoli a vendere i propri figli, e deride l¡¯incapacit¨¤ dei
generali codardi che mettevano a rischio la sicurezza del paese.
Contemporaneamente, il poeta inneggia ai soldati che davano la vita per
la patria, descrive la sincerit¨¤, la franchezza e la semplicit¨¤ dei
contadini e apprezza la diligenza delle donne lavoratrici nel suparare le
impetuosi correnti. Il pi¨´ grande contributo di Du Fu consiste
nell¡¯aver portato in campo poetico molti argomenti di importanza
sociale, avvicinando la poesia cinese classica al popolo e alla vita
reale. Quindi Du Fu venne considerato dai posteri il pi¨´ grande poeta
realista e politico nella storia della letteratura cinese. Molte
composizioni che riflettono il quadro sociale di transizione dalla
prosperit¨¤ al declino della dinastia Tang vennero anche considerate
delle ¡°epopee¡±.
|