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Presentazione Li Bai Du Fu Bai Juyi Altri                        
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Congedo fra le erbe dell'antica steppa

Il vecchio venditore di carbone

Ascoltando la melodia della Pipa

La donna canuta del palazzo di Shangyang

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Congedo fra le erbe dell'antica steppa

Folta ¨¨ l¡¯erba della steppa,

ogni anno inaridisce

e poi torna in pieno rigoglio.

Dal fuoco naturale ¨¨ arsa

ma non estirpata,

in primavera il soffio del vento

la riporta in vita.

La lontana fragranza si propaga

sino all¡¯antica strada,

la distesa di verde lucente arriva

fino alle remote citt¨¤.

Saluto l¡¯amico che parte:

anche l¡¯erba fitta ¨¨ pregna

del sentimento d¡¯addio.

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Congedo fra le erbe dell'antica steppa

Bai Juyi cominci¨° a scrivere versi quando aveva solo cinque, sei anni; a quindici, sedici anni, riusciva gi¨¤ a comporre delle belle poesie: quella che vi presentiamo ora risale proprio a quel periodo. Si tratta di una composizione del tipo ¡°Wu Lu¡±, formata da otto versi di cinque caratteri ciascuno, alcuni dei quali noti ed amati in Cina da pi¨´ di mille anni. Dal titolo ¡°Congedo fra le erbe dell¡¯antica steppa¡±, risulta chiaro che la poesia ¨¨ imperniata su di un evento, cio¨¨ il congedo, e su di un elemento concreto, cio¨¨ le erbe della steppa. Vediamo come il giovane Bai Juyi li ha legati insieme.  

Il primo verso ¡°Folta ¨¨ l¡¯erba nella steppa¡± ¨¨ una frase molto comune, tuttavia introduce compiutamente il soggetto della poesia, l¡¯erba di primavera, e la sua incessante capacit¨¤ di rinnovamento.

Il secondo verso ¡°Ogni anno inaridisce e poi torna in pieno rigoglio¡± indica la legge naturale che regola l¡¯incessante ciclo di sviluppo dell¡¯erba selvatica, che inaridisce in autunno e torna rigogliosa in primavera. Tuttavia, per mettere in risalto la vitalit¨¤ dell¡¯erba, l¡¯autore descrive questo fenomeno ciclico partendo dalla fase di inaridimento per poi introdurre quella di pieno rigoglio.

Il terzo e il quarto verso dicono:

 

Dal fuoco naturale ¨¨ arsa

ma non estirpata,

in primavera il soffio del vento

la riporta in vita.

 

È noto a tutti che l¡¯erba selvatica non pu¨° essere estirpata n¨¦ col coltello n¨¦ con la zappa. È sufficiente una semplice piccola radice per farla rispuntare novella l¡¯anno seguente. Il poeta dice che anche se un incendio d¡¯autunno brucia tutte le erbe della prateria dagli steli alle foglie, non riesce tuttavia ad estirparne le radici. Quando arriva la primavera, al soffio del vento e sotto una pioggia sottile e lenta, queste riprendono a germogliare e l¡¯erba ricresce rapidamente in tutta la steppa. Con questi due versi l¡¯autore vuole elogiare la tenacia e l¡¯esuberanza delle erbe selvatiche a simbolo della vitalit¨¤ perenne della natura.

A questo proposito, viene spontaneo il paragone con Dante, che nel canto XIII del Paradiso cos¨¬ annota:

 

Ch¡¯io ho veduto tutto il verno prima

il prun mostrarsi rigido e feroce,

poscia portar la rosa in su la cima...

 

Inoltre nell¡¯ultimo canto del Purgatorio il famoso poeta italiano cos¨¬ dice di s¨¨ stesso:

 

Io ritornai dalla santissim¡¯onda,

rifatto s¨¬, come piante novelle

rinnovellate di novella fronda...

 

Da questi esempi risulta evidente quanto il tema universale del rinnovamento abbia colpito in ogni epoca la sensibilit¨¤ sia dell¡¯Oriente che dell¡¯Occidente, sfociando in espressioni poetiche di indimenticabile profondit¨¤ e bellezza.

A questo punto vorrei introdurre un aneddoto sul poeta Bai Juyi. Pecisiamo che ¡°Bai¡± ¨¨ il cognome del nostro autore, il quale di nome si chiama ¡°Juyi¡± che significa ¡°abitare¡± ¨¨ ¡°facile¡±. A sedici anni egli si rec¨° a Chang¡¯an, allora capitale del paese. Per procurarsi delle valide raccomandazioni, and¨° a rendere omaggio ad uno studioso di nome Gu Kuang, portandogli alcune sue opere tra cui ¡°Congedo fra le erbe dell¡¯antica steppa¡±. Gu Kuang era un poeta di grande fama; sentendo il nome ¡°Juyi¡±, disse per scherzo: ¡°Il riso ¨¨ costoso nella capitale, non ¨¨ facile abitare qui¡±. Leggendo i due versi ¡°Dal fuoco naturale ¨¨ arsa ma non estirpata, in primavera il soffio del vento la riporta in vita¡±, li apprezz¨° moltissimo e rilev¨° con humour: ¡°Con questi due versi ¨¨ diventato facile abitare nella capitale¡±. Questa espressione ¨¨ ancora oggi molto conosciuta ed amata in Cina.

Il quinto e il sesto verso dicono:

 

La lontana fragranza si propaga

sino all¡¯antica strada,

la distesa di verde lucente arriva

fino alle remote citt¨¤.

 

In questo modo, il poeta descrive la bellezza e la generosit¨¤ delle erbe selvatiche che emettono la loro fragranza in ogni angolo della vecchia steppa formando un tappeto verde lucente sotto la luce del sole. In apparenza i versi sembrano descrivere semplicemente il paesaggio di una steppa. Ma, dopo un¡¯accurata osservazione, ci si accorge che non si limitano a ci¨°: infatti qui ¨¨ implicita l¡¯allusione a qualcuno che andr¨¤ lontano lungo l¡¯antica strada coperta di erbe selvatiche; si introduce cos¨¬ il momento del ¡°congedo¡± accennato nel titolo della poesia, gettando la base per gli ultimi due versi.

 

Saluto l¡¯amico che parte:

anche l¡¯erba fitta ¨¨ pregna

del sentimento d¡¯addio.

 

Il poeta afferma che nel momento del congedo dell¡¯amico nasce in lui una tristezza che impressiona perfino le erbe selvatiche le cui foglie sono pregne del sentimento d¡¯addio. Esiste una combinazione sottintesa di questi due sentimenti: il legame tra uomo e natura e il legame tra uomo e uomo. Un elemento concreto, cio¨¨ l¡¯erba della vecchia steppa e un evento, cio¨¨ il congedo dall¡¯amico, vengono cos¨¬ perfettamente armonizzati nella poesia.

Il giovane Bai Juyi decanta l¡¯erba della vecchia steppa nell¡¯intento di elogiare la tenacia e la vitalit¨¤ della natura. Da ci¨° si possono constatare il dinamismo e la forza di carattere del poeta fin dalla sua adolescenza.

 

 
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