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Presentazione Li Bai Du Fu Bai Juyi Altri                        
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Congedo fra le erbe dell'antica steppa

Il vecchio venditore di carbone

Ascoltando la melodia della Pipa

La donna canuta del palazzo di Shangyang

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La donna canuta del palazzo di Shangyang

 

La donna di Shangyang,

invecchia il viso roseo

ed appaiono nuovi capelli bianchi.

Gli eunuchi in verde,

fanno la guardia alla porta del palazzo,

quante primavere sono trascorse

da quando ¨¨ stata rinchiusa a Shangyang.

La prima scelta avvenne alla fine del Regno

di Xuan Zong,

a sedici anni entr¨° nel palazzo,

ora ne ha sessanta.

Un centinaio di belle ragazze

furono scelte con lei,

tutte sono appassite

per via dei lunghi anni trascorsi

e sola l¡¯hanno lasciata.

Ricorda quanto dolore dovette sopportare

durante il congedo dai familiari,

che la sorressero nella carrozza,

impedendole il pianto;

tutti dissero che una volta entrata a palazzo,

 la favorita sarebbe diventata,

 perch¨¦ il suo viso era come un fiore di loto

e il suo petto una giada.

Ma prima che il sovrano la potesse vedere

di persona,

 in lontananza era gi¨¤ guardata di sbieco

dalla concubina Yang,

che per gelosia ordin¨° segretamente

di inviarla al palazzo di Shangyang,

perch¨¦ passasse il resto della sua vita

nella dimora solitaria.

Nella dimora solitaria, le notti d¡¯autunno

sono lunghe,

le notti lunghi e insonni

allontanano l¡¯arrivo dell¡¯aurora.

Fioco, fioco il chiarore di una lucerna

disegna sulla parete la sua ombra,

greve, greve la pioggia

batte nelle tenebre sulla sua finestra.

In primavera, il giornoi dura a lungo,

quando siede da sola

per tutta la lunga giornata,

sembra difficile possa arrivare il tramonto;

quanta noia ormai nel sentire

il pigolio continuo dei rigogoli,

da tempo ha smesso l¡¯invidia per le rondini,

ma tutto rimane immutato,

se ne va l¡¯autunno e ritorna la primavera

finch¨¦ degli anni perde il conto.

Non le resta che guardare la chiara luna

sopra il profondo palazzo,

a levante ed a ponente,

quattro o cinquecento volte ha visto il plenilunio.

 il sovrano di lontano le assegna

il titolo di Shang Shu.

Le sue scarpe sono a punta

e la veste stretta,

con un gessetto nero

dipinge sottili e lunghe le sopracciglia;

la gente fuori ne riderebbe se la vedesse,

perch¨¦ ¨¨ la moda degli ultimi anni

di Tian Bao.

La donna di Shangyang,

al colmo ¨¨ la sua pena,

ha sofferto in giovinezza,

 soffre in vecchiaia,

con questo continuo dolore come fare?

Non vedete, signori,

che Lu Xiang ha scritto

¡°L¡¯ode per le belle donne¡±,

e che oggi ¨¨ apparso un canto

sulla donna canuta di Shangyang!

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La donna canuta del palazzo di Shangyang

Due antichi versi cinesi dicono:

Finch¨¦ si ¨¨ in vita

non bisogna seguire l¡¯esempio delle donne,

che in cento anni di gioie e dolori,

dipendono solo dagli altri.

 

Si tratta, come si pu¨° capire, di un grido di compassione per la triste condizione femminile in epoca feudale. L¡¯autore di questi versi ¨¨ proprio Bai Juyi, vissuto milleduecento anni or sono, che ¨¨ stato il primo poeta nella storia cinese ad elevarsi in difesa delle donne oppresse e calpestate dalla societ¨¤ feudale. Molte sue opere hanno come tema personaggi femminili.

Bai Juyi riserv¨° una particolare attenzione alla vicenda delle cortigiane che avevano perduto giovinezza e felicit¨¤ nel palazzo imperiale. Nella societ¨¤ feudale cinese, per soddisfare il proprio piacere o per necessit¨¤ di servizio, gli imperatori inviavano appositi funzionari tra la popolazione per scegliere un gran numero di belle ragazze. Tra queste fanciulle, portate forzatamente a corte, solo pochissime venivano scelte dagli imperatori, le altre, per la maggior parte rimanevano nel palazzo imperiale come cortigiane o venivano ospitate in residenze secondarie. Secondo i regolamenti feudali, a queste ragazze non era permesso lasciare il palazzo per ritornare a casa, e tanto meno sposarsi. Questo sistema disumano suscit¨° lo sdegno di Bai Juyi che prendendo ad esempio una vecchia cortigiana di sessant¡¯anni residente nel palazzo di Shangyang, narr¨° in una poesia le sue sventure e la sua disperazione, onde criticare il trattamento oltraggioso cui erano sottoposte le donne. Il palazzo di Shangyang si trovava a Luoyang, seconda capitale al tempo della dinastia Tang, distante pi¨´ di trecento chilometri da Chang¡¯an, sede della corte. Nel palazzo erano radunate numerose cortigiane inviate dalla capitale. Ispirandosi ad una di essa, Bai Juyi compose la poesia di stile antico dal titolo ¡°La donna canuta del palazzo di Shangyang¡±.

La poesia si divide in quattro parti di cui la prima, composta da otto versi, delinea i tratti della protagonista. Davanti ai lettori compare cos¨¬ una donna ormai lontana dalla giovinezza e privata della libert¨¤ personale per tutta la vita. È l¡¯unica ad essere ancora viva del centinaio di cortigiane che entrarono con lei a palazzo quarantaquattro anni prima.

La seconda parte, costituita pure da otto versi, ¨¨ dedicata alla rievocazione del passato.

 

Ricorda quanto dolore dovette sopportare

durante il congedo dai familiari,

che la sorressero nella carrozza,

impedendole il pianto;

tutti dissero che una volta entrata a palazzo,

la favorita sarebbe diventata,

perch¨¦ il suo viso era come un fiore di loto

e il suo petto una giada.

Ma prima che il sovrano la potesse vedere

di persona,

in lontananza era gi¨¤ guardata di sbieco

dalla concubina Yang,

che per gelosia ordin¨° segretamente

di inviarla al palazzo di Shangyang,

perch¨¦ passasse il resto della sua vita

nella dimora solitaria.

 

La rievocazione illustra ai lettori come la vecchia cortigiana sia entrata a palazzo. Quando fu scelta dalla corte, le fu detto che la sua bellezza avrebbe meritato il favore dell¡¯imperatore. Tuttavia, prima che questi la vedesse, fu inviata segretamente al palazzo di Shangyang da Yang Yuhuan, la concubina favorita dell¡¯imperatore, gelosa della sua bellezza.

La terza parte descrive la segregazione perenne della vecchia cortigiana.

 

Nella dimora solitaria, le notti d¡¯autunno

sono lunghe,

le notti lunghi e insonni

allontanano l¡¯arrivo dell¡¯aurora.

Fioco, fioco il chiarore di una lucerna

disegna sulla parete la sua ombra,

greve, greve la pioggia

batte nelle tenebre sulla sua finestra.

In primavera, il giorno dura a lungo,

quando siede da sola

per tutta la lunga giornata,

sembra difficile possa arrivare il tramonto;

quanta noia ormai nel sentire

il pigolio continuo dei rigogoli,

da tempo ha smesso l¡¯invidia per le rondini,

ma tutto rimane immutato,

se ne va l¡¯autunno e ritorna la primavera

finch¨¦ degli anni perde il conto.

Non le resta che guardare la chiara luna

sopra il profondo palazzo,

a levante ed a ponente,

quattro o cinquecento volte ha visto il plenilunio.

 

Bai Juyi ¨¨ abile nel creare immagini attraverso la raffigurazione dell¡¯aspetto e dei moti della psiche dei suoi personaggi. All¡¯inizio della poesia egli descrive l¡¯aspetto della vecchia cortigiana con il verso: ¡°invecchia il viso roseo e appaiono nuovi capelli bianchi¡±. In seguito, egli si serve della metafora delle notti d¡¯autunno e dei giorni di primavera per esprimere il suo stato d¡¯animo.

In autunno, le foglie cadono e le piante appassiscono: ecco il simbolo della tristezza, della malinconia e della desolazione utilizzato dai letterati della Cina antica. Il poeta raffigura quindi la protagonista in una dolente scena d¡¯autunno nell¡¯intento di mettere in risalto la sua solitudine. Durante le lunghe notti, con il sibilo del vento e il rumore della pioggia battente, l¡¯anziana cortigiana non riesce a prendere sonno. Cos¨¬ non le resta che sedersi nella notte profonda al chiarore di una lucerna che si spegne a poco a poco per l¡¯esaurirsi dell¡¯olio. Ella desidera tanto l¡¯arrivo dell¡¯aurora, ma la lunga notte autunnale tradisce la sua aspettativa.

La brezza e il torpore, il cinguettio degli uccelli e la fragranza dei fiori sono caratteristiche della primavera ed il simbolo della gioia, della speranza e della vitalit¨¤. Il poeta rappresenta la protagonista in una gioiosa scena di primavera nell¡¯intento di far risaltare in modo drammatico la sua tristezza e desolazione. Il trillo dei rigogoli, che di solito arreca piacere, provoca invece nella vecchia cortigiana ripensamento e noia; le rondini sulla trave, che volano e si riposano in coppia, suscitano generalmente l¡¯invidia e la gelosia delle ragazze, ma ella ¨¨ ormai indifferente a tutto ci¨°. Seduta in solitudine, aspetta il tramonto, ma la lunga giornata di primavera sembra durare in eterno. È evidente che la donna ha perso ormai ogni interesse per l¡¯amore e per la vita.

Quasi inebetita, ella non sa neppure quanti anni abbia trascorso in questo profondo palazzo. Tuttavia, ricorda chiaramente di aver assistito per quattro o cinquecento volte al novilunio e al plenilunio. Infatti, per via delle lunghi notti insonni, non le restava che guardare la chiara luna sui tetti del palazzo. Di giorno in giorno, di anno in anno, ha visto la luna crescere e calare, ed il passaggio del novilunio al plenilunio ¨¨ diventato l¡¯unico ricordo indelebile nel mare della sua solitudine.

L¡¯abilit¨¤ del poeta nello scegliere i punti di riferimento tradizionali della cultura cinese e nel descrivere i moti dello spirito, gli hanno permesso di raffigurare in modo efficace l¡¯anziana cortigiana tormentata dalla solitudine e dall¡¯isolamento, riflettendo la crudelt¨¤ di una vita di reclusione protrattasi per quarantaquattro anni.

Nella quarta parte il poeta continua con sarcasmo: ¡°Oggi ¨¨ la pi¨´ anziana del palazzo, il sovrano di lontano le assegna il titolo di Shang Shu¡±. Appresa la notizia dell¡¯esistenza dell¡¯anziana cortigiana, l¡¯imperatore vuole onorarla con questo titolo. Che ipocrisia! Un¡¯onoreficenza vuota, pagata con la reclusione a vita, potr¨¤ mai ricompensarla della perdita della giovinezza e della felicit¨¤! In seguito, il poeta indugia sull¡¯abbigliamento e sul trucco della donna, isolata per troppo tempo dal mondo.

 

Le sue scarpe sono a punta

e la veste stretta,

con un gessetto nero

dipinge sottili e lunghe le sopracciglia;

la gente fuori ne riderebbe se la vedesse,

perch¨¦ ¨¨ la moda degli ultimi anni

di Tian Bao.

 

Mentre ¨¨ in voga un tipo di abbigliamento piuttosto ampio e fluttuante, la donna canuta del palazzo di Shangyang porta scarpe a punta e vesti strette, secondo il costume di quarantaquattro anni prima; mentre la moda impone ormai sopracciglia brevi e accentuate, la donna canuta di Shangyang ¡°con un gessetto nero dipinge sottili e lunghe sopracciglia¡± come si faceva al tempo della sua giovinezza. Tutto ci¨° a testimonianza della sua vita da reclusa.

Negli ultimi versi, Bai Juyi, secondo la sua consuetudine, mette in evidenza l¡¯intento della poesia:

 

La donna di Shangyang,

al colmo ¨¨ la sua pena,

ha sofferto in giovinezza,

 soffre in vecchiaia,

con questo continuo dolore come fare?

Non vedete, signori,

che Lu Xiang ha scritto

¡°L¡¯ode per le belle donne¡±,

e che oggi ¨¨ apparso un canto

sulla donna canuta di Shangyang!

 

Lu Xiang, un funzionario vissuto oltre mezzo secolo prima di Bai Ju Yi aveva scritto ¡°L¡¯ode per le belle donne¡± per esortare l¡¯imperatore a non rinchiudere pi¨´ a vita le cortigiane. Tuttavia il suo invito cadde nella pi¨´ assoluta indifferenza. Con questi versi, Bai Juyi intende dire che la tragedia delle cortigiane forse non avr¨¤ mai fine.

In questa poesia narrativa composta da quarantuno versi, Bai Juyi, evitando di parlare di aspetti concreti della vita della donna canuta di Shangyang, si limita a descriverne lo stato d¡¯animo durante le notti d¡¯autunno e i giorni di primavera; presenta solo la sua vecchiaia senza soffermarsi sulla giovinezza e sulla maturit¨¤; fa luce sulla sua malinconica disperazione, tralasciando i momenti di speranza. Grazie a ci¨°, ne risulta un quadro quanto mai veritiero e commovente: l¡¯intera esistenza della donna canuta di Shangyang, rinchiusa a palazzo da quarantaquattro anni. Alla lettura, ¨¨ impossibile restare indifferenti di fronte all¡¯intensit¨¤ e tragicit¨¤ della vicenda, resa magistralmente da Bai Juyi con indimenticabili tocchi espressivi.

 
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