Xu
Beihong ¨¨ un noto pittore tradizionale che ¨¨ stato eminente pedagogo
artistico del popolo. Nato in una povera famiglia di pittori, da piccolo
ha studiato dal padre la pittura tradizionale. Nel 1919 si rec¨° in
Francia per studiare la pittura occidentale. Nel 1927, prima di tornare
in patria, viaggi¨° in Svizzera e in Italia. A Roma ammir¨° le famose
sculture della Basilica di San Paolo e gli affreschi di Michelangelo
nella cappella Sistina, e vide numerose opere rinascimentali di Raffaello
e Botticelli. Per pi¨´ di 30 anni, fu sempre impegnato nella creazione
artistica e nell¡¯insegnamento delle belle arti. Mor¨¬ di emorragia
cerebrale nel 1953 all¡¯et¨¤ di 58 anni quando era Presidente
dell¡¯Associazione nazionale cinese degli artisti e direttore
dell¡¯Istituto Centrale delle Belle Arti.
Xu Beihong aveva una profonda
formazione sia nella pittura cinese tradizionale che nella pittura a olio
e nello schizzo. Con la sua vasta gamma espressiva, egli ¨¨ arrivato a
meravigliosi risultati sia nei paesaggi che nei personaggi, nei cavalli
al galoppo nei fiori e negli uccelli, distinguendosi soprattutto nella
pittura di paesaggi e di cavalli.
Nel 1937 cre¨° un enorme quadro
a tempera basato su una antica favola allegorica ¡°Yu Gong rimuove le
montagne¡±, descrivendo con il suo magico pennello la poderosa scena
delle masse che spaccano le montagne e frantumano i macigni. Erano gli
anni in cui l¡¯imperialismo giapponese aggrediva la Cina devastando i
paesaggi, e la nazione cinese si trovava nel suo frangente pi¨´ critico.
Il pennello del pittore condens¨° il nobile spirito perenne della nazione
cinese! Xu Beihong visse tutta la sua vita nei duri anni della sciagura
nazionale; partendo dalla preoccupazione per la patria e per il popolo,
consider¨° propria responsabilit¨¤ salvare la nazione dalla rovina, dando
cos¨¬ vita al suo stile pittorico solenne ed impetuoso, tragico e forte.
Prediamo ad esempio il grande quadro a olio ¡°I cinquecento di Tain Heng¡±
che rappresenta, con entusiastico elogio, l¡¯episodio storico del
suicidio collettivo dei 500 eroi dell¡¯isola di Tien Heng sacrificatisi
per non arrendersi al nemico. Il quadro esalta il nobile spirito di
¡°non piegarsi alla forza bruta¡± e denuncia con veemenza i traditori
nazionali che cercavano di accattivarsi il favore degli aggressori
giapponesi.
Nella tenebrosa vecchia societ¨¤,
Xu Beihong detest¨° la mondanit¨¤ e le cattive pratiche e abitudini,
essendo sempre coerente con i suoi principi morali. Egli ripeteva spesso
una frase: ¡°Una persona non pu¨° avere un atteggiamento arrogante, ma
non pu¨° non avere orgoglio¡±. I suoi famosi cavalli al galoppo sono
proprio l¡¯incarnazione di questo spirito.
Incalcolabile ¨¨ il numero di
cavalli dipinti da Xu Beihong, differenti in ogni dipinto: singoli, in
coppia o in mandrie, disposti armonicamente, in mille forme e posizioni,
forti e vivaci. Alcuni sembrano sul punto di spiccare il volo con i
quattro zoccoli in moto, altri ritti sulle gambe nella prateria,
disinvolti a proprio agio. Molti dicono che la pittura di cavalli ¨¨
¡°una meraviglia¡± di Xu Beihong. Egli dipingeva cavalli solo con pochi
tratti semplici e spessi, rifinendoli poi con sfumature di inchiostro;
immediatamente sul foglio risultavano l¡¯ossatura, i muscoli, gli
atteggiamenti e il movimento del cavallo. Le pennellate sono cos¨¬
esplicite, l¡¯immagine cos¨¬ precisa, la sensazione complessiva cos¨¬
forte e i movimenti e le esperessioni sono cos¨¬ vivaci che ¨¨
impossibile raggiungere tale suprema tecnica se non con una potentissima
base pittorica. In particolare la sensazione ideale che insufflava nei
suoi cavalli pu¨° dirsi senza precedenti sulle scene pittoriche della
Cina. Sotto il suo pennello i cavalli sono strettamente legati alle
pulsazioni dell¡¯epoca e al destino della patria e del popolo.
Quando nel 1940 egli era in
Italia, seppe della vittoria cinese sui campi di battaglia della
provincia dello Hubei. Preso da grande animazione dipinse un quadro
esultante intitolato ¡°Mandria di cavalli¡± per esprimere le sue
congratulazioni.
Xu Beihong ha molte eccellenti
opinioni anche sulla teoria pittorica. Egli ha detto spesso: ¡°Lo
schizzo costituisce la base di tutte le forme; ¨¨ impossibile creare un
disegno di animale, la cui immagine sia corretta e che abbia una
sensazione realistica, senza una buona base di schizzo.¡± Insegnava
spesso ai suoi studenti: ¡°Per imparare a dipingere, la cosa migliore ¨¨
prendere per maestro la natura, perci¨° se si dipinge un cavallo bisogna
prendere come maestro il cavallo, e se si dipinge un gallo bisogna
prendere come maestro il gallo¡±. Egli ha anche affermato: ¡°Amo
dipingere gli animali, e ho speso un lunghissimo periodo d¡¯impegno
sugli animali. Solo per i cavalli, il numero di studi ¨¨ arivato a un
migliaio¡±. Xu Beihong non solo conosceva perfettamente il carattere e
le abitudini del cavallo, ma aveva anche studiato direttamente
l¡¯anatomia del cavallo. In un angolo del suo studio era sistemato uno
scheletro equino completo, che egli guardava e studiava quasi ogni giorno.
Per questo egli riusciva a dipingere il cavallo con maestria, con
l¡¯ausilio dell¡¯anatomia e della prospettiva, una novit¨¤ nella storia
della pittura cinese. Per rendere realmente l¡¯immagine di un cavallo al
galoppo, Xu Beihong si mise a pi¨´ riprese a correre dietro ai cavalli in
corsa, osservando minuziosamente gli atteggiamenti e i cambiamenti delle
ossa e dei muscoli in movimento. Due volte egli era talmente concentrato
nell¡¯osservazione del cavallo lanciato nella corsa, che inciamp¨° e
cadde, sbucciandosi a sangue le mani e le gambe. Potete capire quanto
fosse serio e tenace nel suo lavoro!
Xu Beihong ha ereditato la
tradizione realistica della pittura nazionale e assimilato tecniche della
pittura occidentale, e cre¨° il suo stile peculiare integrando una
tecnica sviluppata con la forte caratteritica nazionale.
Xu Beihong ¨¨ stato un acceso
patriota. Nel 1931, con l¡¯aggressione dell¡¯imperialismo giapponese,
la posizione internazionale della Cina precipit¨° in basso. Perch¨¨ gli
amici stranieri comprendessero la cultura della Cina, e per rialzarne il
prestigio internazionale, Xu Beihong, port¨° con s¨¨ le sue opera in
Francia, Germania, Italia, Belgio, Unione sovietica e India per
organizzare mostre di dipinti che riscossero grande successo. Quando
espose in Francia, il governo francese acquist¨° 12 suoi dipinti che
sistem¨° in una sala speciale della Galleria di Belle Arti Straniere di
Parigi. Nel corso della mostra di Milano, i suoi dipinti riscossero elogi
unanimi dai giornali e periodici, alcune personalit¨¤ fecero anche girare
un documentario della mostra che fu poi proiettato in tutta Italia. In
Germania, 50-60 giornali e periodici pubblicarono presentazioni e
recensioni.
Per sviluppare la causa delle
belle arti in Cina, Xu Beihong ha vissuto una vita difficile e
straordinaria, e vot¨° tutto se stesso per formare e far maturare astisti
del nostro paese. Il suo nobile spirito sar¨¤ sempre ammirato e preso
come esempio dalla gente.
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