[RivistaCinitalia] La modernizzazione in stile cinese amplia il percorso di modernizzazione dei paesi in via di sviluppo

2022-12-28 15:55:40

di Zhou Yuhang

La modernizzazione è la motivazione comune di tutta l’umanità. La tendenza alla modernizzazione è irreversibile e il percorso di modernizzazione può essere scelto. Quale percorso di modernizzazione ha scelto la Cina? La risposta è stata data ad ottobre al XX Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese. Il riferimento alla modernizzazione in stile cinese è stato ampiamente dibattuto durante il Congresso. Il fatto che la Cina si sia modernizzata seguendo un percorso di sviluppo in linea con le proprie condizioni dimostra che non esiste un solo percorso di modernizzazione. È possibile per i Paesi in via di sviluppo in generale esplorare anche un percorso di sviluppo che corrisponda alle proprie situazioni. 

Che cos’è la modernizzazione in stile cinese?

Il rapporto del XX Congresso nazionale del PCC ha elaborato sistematicamente cinque caratteristiche principali della modernizzazione in stile cinese: la prima è che questa è una modernizzazione della popolazione su larga scala. In secondo luogo, in tale modernizzazione l’intera popolazione gode di una prosperità comune. In terzo luogo, si tratta di una modernizzazione in cui civiltà materiale e spirituale sono in equilibrio. In quarto luogo, in questa modernizzazione l’uomo e la natura vivono insieme in armonia. In quinto luogo, la modernizzazione in stile cinese segue la via dello sviluppo pacifico. Questi cinque aspetti costituiscono le caratteristiche più importanti della modernizzazione in stile cinese e si riflettono efficacemente nelle politiche, nelle strategie e nelle tattiche, nelle iniziative politiche e nella disposizione del lavoro.

La modernizzazione in stile cinese con caratteristiche distintive cinesi

La modernizzazione in stile cinese è il prodotto di una combinazione tra le regole generali della modernizzazione mondiale e le condizioni specifiche della Cina; ha le caratteristiche comuni della modernizzazione di tutti i paesi, ma è anche radicata in Cina, riflette la realtà cinese e ha caratteristiche distintive cinesi.

La modernizzazione in stile cinese, che avanza in un grande Paese in via di sviluppo di oltre 1,4 miliardi di persone, è una modernizzazione con una popolazione più grande di quella combinata degli attuali Paesi sviluppati. All’inizio della Prima Rivoluzione Industriale, la popolazione del Regno Unito era inferiore a 6 milioni; durante la Seconda Rivoluzione Industriale, la popolazione degli Stati Uniti era inferiore a 80 milioni. Prima del 2019, la popolazione totale dei paesi e delle regioni modernizzate del mondo era inferiore a un miliardo. Si tratta di una cifra difficilmente paragonabile alle dimensioni della popolazione della Cina, che conta oltre 1,4 miliardi. Il passaggio complessivo della Cina a una società moderna riscriverà completamente la mappa mondiale della modernizzazione. Si può quindi affermare che la modernizzazione della Cina è al tempo stesso la più difficile e la più grande.

La modernizzazione in stile cinese ha un significato mondiale di vasta portata

Sulla via della modernizzazione, i paesi occidentali hanno occupato una posizione dominante di leadership per lungo tempo e monopolizzato il diritto di definire e interpretare la modernizzazione con l’aiuto del sistema di modernizzazione capitalista che hanno costruito e guidato. Per più di 200 anni, la larga maggioranza dei paesi meno sviluppati non è riuscita a modernizzarsi.

In quanto ritardataria della modernizzazione, la Cina partiva da un livello molto basso: al momento della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, la moderna produzione industriale rappresentava solo il 17% del valore totale della produzione industriale e agricola e la produzione di acciaio era di sole 158.000 tonnellate. In termini di reddito nazionale pro capite, nel 1949, gli Stati Uniti raggiunsero i 1.453 dollari e il Regno Unito i 773 dollari; in Asia, l’India raggiunse i 57 dollari, il Pakistan i 51 dollari, l’Afghanistan i 50 dollari, mentre la Cina, con solo 27 dollari, ovvero meno di 2/3 della media asiatica, era uno dei paesi più poveri dell’Asia e del mondo.

Lo sviluppo dei paesi sviluppati occidentali è un processo di “collegamento in serie”: passando dall’industrializzazione all’urbanizzazione, dalla modernizzazione agricola all’informatizzazione, ci sono voluti più di 200 anni per svilupparsi al livello attuale. Il desiderio della Cina di recuperare i “duecento anni perduti” dimostra che il suo sviluppo debba essere un processo di “collegamento in parallelo”, dove l’industrializzazione, l’informatizzazione, l’urbanizzazione e la modernizzazione agricola sono contemporaneamente state sviluppate. La Cina ha completato il processo di industrializzazione che i paesi sviluppati hanno attraversato per centinaia di anni in pochi decenni, creando due miracoli di rapido sviluppo economico e stabilità sociale a lungo termine, rappresentando il 18,5% dell’economia mondiale e un PIL pro capite di 12.500 dollari USA; questo dimostra che un paese, anche se inizia tardi e ha un punto di partenza basso, può raggiungere la modernizzazione purché si basi sulle proprie condizioni nazionali, formuli strategie corrette, trovi autonomamente un percorso di modernizzazione adatto alle proprie caratteristiche e vada avanti instancabilmente.

La modernizzazione cinese, con i suoi punti di partenza e di arrivo che sono il miglioramento del benessere delle persone, la promozione della prosperità comune di tutto il popolo e la realizzazione del loro sviluppo libero e completo, e sulla base dei risultati benefici e delle lezioni apprese dalla modernizzazione umana, ha sfatato il mito che la modernizzazione possa essere raggiunta solo seguendo il modello di modernizzazione capitalista.

Come ha detto John Milligan-Whyte, presidente esecutivo dell’America-China Partnership Foundation, quella della Cina è una modernizzazione socialista con caratteristiche cinesi. Il successo della Cina è un’ispirazione per il mondo e la modernizzazione in stile cinese è il “paradigma di modernizzazione del ventunesimo secolo”, che non solo fornisce scelte per i Paesi in via di sviluppo, ma è anche un riferimento per i paesi sviluppati.

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