Tang Xianzu

Tang Xianzu nacque nel 1550 nel distretto di Linchuan che oggi fa parte del comune di Fuzhou, nella provincia del Jiangxi, e morì nel 1616. Egli era contemporaneo di Shakespeare. Grazia alle sue numerose opere teatrali di alto livello ideale e artistico, egli è stato chiamato il maestro del teatro cinese.

Nell’ambito dell’opera classica cinese, egli è la personalità rappresentativa degli autori dell’opera del Sud, detta anche “Opera del Fantastico”. Tang Xianzu era un uomo che aveva talento e ideali politici, che da giovane aveva pensato di realizzare le sue aspirazioni con la carriera di funzionario locale. Essendo un uomo diritto e onesto e partecipe delle sofferenze del popolo, egli denunciava ai superiori gli abusi dell’epoca, suscitando l’indignazione tra i potenti della corte. Per questo motivo fu relegato in una zone remota della provincia meridionale del Guangdong. Poi fu nominato governatore del distretto di Suichang nella provincia dello ZheJiang, ma continuava a non piegarsi ai potenti, rendendosi intollerabile per i funzionari imperiali superiori. All’età di 48 anni, lasciò indignato l’incarico e tornò nel paese nativo per dedicarsi alla creazione. Egli scrisse una gran mole di poesie, saggi e testi teatrali, ma i migliori risultati li raggiunse nelle sceneggiature d’opera.

Tang Xianzu visse nell’epoca in cui in Cina la società feudale si avviava gradualmente verso la decadenza e il capitalismo iniziava a germinare. Basandosi sulle proprie vicissitudini e sulle osservazioni della società, egli inserì artisticamente nelle sue opere il riflesso di questa realtà viva.

Tang Xianzu ci ha lasciato, fra le altre, quattro opere principali: “La fibbia viola”, “Il padiglione della poenie”, “Han Dan” e “Il Sogno vano”. In esse figurano ipocriti difensori del feudalesimo, burocrati perfidi e astuti, nullità che corrono alle cariche pubbliche per arricchirsi, giovani donne che sacrificano la vita per l’amore e la felicità e così via. Dando vita a questi personaggi emblematici, Tang Xianzu criticò e smascherò con forza l’etica feudale e la società corrotta. Tra le quattro opere citate, la più rappresentativa è “Il padiglione delle peonie”. E’ un’opera a forti tinte romantiche che narra di una ragazza nobile di nome Du Liniang che soffre sotto il giogo dei feroci riti feudali. Un giorno di primavera, la ragazza è a passeggio nel parco della propria casa, quando assonnata si ferma a riposare, nel sogno le appare uno splendido ragazzo. I due si innamorano al primo sguardo come vecchi conoscenti. Quando si sveglia, continua a pensare al suo amore del sogno e ne muore di malinconia. Dopo morta continua a cercarlo con disperazione, finché non commuove la Dea dei Fiori che la riporta fra i viventi. La ragazza trova finalmente il suo uomo del cuore e i due diventano una coppia felice.

Si tratta di un’opera commovente. Nel descrivere Du Liniang da viva, Tang Xianzu scava nei suoi sentimenti e nei suoi pensieri, facendola sentire una donna vera dei suoi tempi, che soffre sotto il giogo della famiglia feudale e vuole ribellarsi, senza però avere il coraggio di farlo, mentre nel sogno e dopo la morte e il ritorno alla vita, diventa una donna che osa agire e fare, e si mette con audacia alla ricerca del suo amore. L’apparizione di quest’opera scosse gli ambienti teatrali e produsse un’enorme ripercussione nella società. In particolare fra le donne apparirono non pochi episodi commoventi. Si disse che dopo aver visto “Il padiglione delle peonie”, una ragazza di cognome Yu morì per la forte emozione. Un’attrice di nome Shang Xiaoling, infelice perché non poteva sposarsi secondo la propria volontà, morì sul palcoscenico nel momento in cui recitava la scena culminante del “Padiglione delle poenie”. Gli uomini di teatro amano ancora di più le opere di Tang Xianzu, e “Il padiglione delle poenie”, diventato il capolavoro della letteratura teatrale classica cinese, viene rappresentato senza interruzioni.

Tang Xianzu non era solo impegnato nella stesura dei testi, ma anche nelle attività pratiche del teatro. Si dice che nel suo paese nativo egli dirigeva di persona le prove e le rappresentazioni. Sul piano della teoria teatrale, egli insisteva sulla preminenza di “interesse e fascino” nelle opere. Nel mettere in risalto il contenuto ideologico e la tecnica artistica, proponeva che si stimolasse la gente mediante le emozioni e si opponeva all’eccessiva ricerca tonale nei libretti. Ogni sua opera è stata scritta con forti sentimenti di odio e amore. Si racconta che mentre scriveva “Il padiglione delle peonie” sia successo questo fatto: un giorno, la moglie non trovò nello studio dove scriveva e non sependo dove fosse andato, mandò a cercarlo a destra e a manca. All’improvviso dalla legnaia si sentì un suono di pianto. Andati a vedere, si trattava di Tang Xianzu che piangeva calde di lacrime di dolore. Tutta la casa rimase meravigliata, credendo che fosse successo chissà che cosa. Quando gli domandarono perché piangeva, egli rispose che la ragione era semplice: scrivendo “Il padiglione delle peonie”, era entrato nel personaggio; nella simpatia per lei, non era riuscito a controllare i propri sentimenti e per non spaventare i familiari era andato a piangere di nascosto nella legnaia.

Le opere di Tang Xianzu non solo hanno esercitato una profonda influenza in Cina, ma vengono apprezzate anche dai popoli degli altri paesi. Già all’inizio del nostro secolo le sue opere sono state tradotte e messe in scena all’estero. In Germania, Giappone, Gran Bretagna e Stati Uniti, sono state stampate traduzioni delle opere di Tang Xianzu o sono state rappresentate, e non pochi studiosi si sono dedicati alle ricerche sulle sue opere e sul suo pensiero.

Le opere teatrali della dinastia Yuan

Negli ultimi anni si è avuto sui palcoscenici cinesi un revival del teatro tradizionale. Uno degli spettacoli di maggior successo è stato il dramma “La condanna ingiusta di Dou E”. Eccone la trama. La protagonista, Dou E, viene venduta come sposa bambina alla famiglia Cai, per pagare i debiti della propria famiglia.

Ma dopo tre anni di matrimonio, il marito muore e la giovane rimane sola con la suocera. Vicino alla sua casa abitano due furfanti, Zhang Luer e il padre di lui; i due cercano di costringere Dou E e la suocera a sposarli. Ma Dou E li respinge. Pur di raggiungere il suo obiettivo, Zhang Luer tenta di avvelenare la suocera di Dou E, per scaricare la responsabilità dell’assassinio su Dou E. Ma il vino avvelenato viene bevuto per errore da suo padre, il quale poi muore. Zhang Luer accusa davanti al tribunale Dou E di aver ucciso suo padre. Il corrotto giudice senza svolgere nessuna inchiesta, condanna arbitrariamente Dou E a morte. Un giorno di giugno la povera ragazza è scortata fin sul luogo dell’esecuzione. Mentre attende di essere decapitata, d’improviso comincia a nevicare. La giovane viene giustiziata. In seguito il padre diviene un alto funzionario: egli riapre il processo e rovescia il verdetto errato emesso contro la figlia, riabilitandola.

Il dramma “La condanna ingiusta di Dou E” è un capolavoro. Scritto durante la dinastia Yuan (1271-1368 d.C.), è rappresentato sui palcoscenici cinesi da ben 600-700 anni, fatto questo che ne prova la grande vitalità.

Durante la dinastia Yuan vi fu nel nostro paese il periodo di massima fioritura teatrale. In base alle storie dinastiche, durante gli 85 anni della dinastia Yuan, operarono più di 110 drammaturghi, i quali produssero circa 600 drammi. Ne sono pervenuti fino a noi 140. Ciò dimostra la posizione di rilievo occupata dal teatro Yuan nella storia della letteratura cinese, e la profonda influenza da esso esercitata sullo sviluppo del teatro nel nostro paese.

I soggetti e i contenuti delle opere teatrali della dinastia Yuan sono molto ampi, come provano le 140 opere rimaste. Alcune descrivono la vita dei vari strati sociali, altre quella degli imperatori e dei signori della società feudale fino a quelle dei più semplici ed oppressi cittadini; il teatro Yuan è uno strumento di satira e di denuncia contro i funzionari corrotti e la tirannide dei signori feudali, che calpestavano la legge,. I drammaturghi della dinastia Yuan sono per la maggior parte intellettuali poveri, parte degli strati inferiori della società, i quali conoscevano e condividevano le sofferenze delle masse popolari. E’ da queste esperienze che nacquero le opere migliori.

Quanto ai migliori drammaturghi della dinastia Yuan, Guan Hanqing e Ma Zhiyuan furono ritenuti i più validi rappresentanti dell’epoca. Per il gusto attuale, va anche tenuto presente Wang Shipu.

Guan Hanqing è l’autore dell’opera “La condanna ingiusta di Dou E”, il dramma di cui vi abbiamo parlato all’inizio dell’articolo. Uno dei maggiori drammaturghi del nostro paese, fu artista di notevole fecondità: in tutta la sua vita, Guan Hanqing scrisse 65 drammi, 18 dei quali pervenuti fino a noi. Le sue opere sono dei capolavori, che non solo riflettono a fondo la società di allora, ma che creano anche dei personaggi: eroi onnipossenti, funzionari illuminati, oppressori odiosi e crudeli. Sotto la sua penna, presero corpo personaggi femminili di eccezionale vivezza.

Un’altra opera che esercitò grande influenza sul teatro posteriore fu la “Camera occidentale”. Ne è autore Wang Shipu, un drammaturgo comtemporaneo di Guan Hanqing, e la “Camera occidentale” è forse il più bel dramma della dinastia Yuan.

La “Camera occidentale” è una storia d’amore. Eccone la trama. I protagonisti sono due giovani, profondamente innamorati l’uno dell’altra: Zhang Junrui e Cui Yingying. Yingying è la figlia del defunto primo ministro. La madre, la vedova Cui, si oppone energicamente al loro matrimonio perché Zhang Junrui è un intellettuale povero. Nel corso di una rivolta, dei banditi circondano la casa di Cui e cercano di portar via la giovane Yingying. In questo momento critico, la vedova Cui fa una promessa: chi respingerà i banditi, sarà il marito di sua figlia. Zhang Junrui chiede aiuto a un suo amico, il generale Bai Ma (cavallo bianco). Bai Ma respinge l’accerchiamento nemico, salvando la famiglia Cui. Ma la vedova non mantiene la promessa data. I due innamorati piombano nel più profondo dolore. Con l’aiuto della cameriera Hong Niang, i due giovani si danno convegno di nascosto nella “Camera occidentale”. Ma il loro incontro viene scoperto dalla vedova Cui. Nolente o volente, la donna è costretta a dare il proprio consenso al matrimonio. L’opera si conclude felicemente.

I critici delle epoche successive alla dinastia Yuan hanno sempre considerato quest’opera la più bella storia d’amore della dinastia Yuan. Fin dalla sua apparizione, la “Camera occidentale” è stata non solo un dramma molto letto, ma anche uno dei lavori teatrali più rappresentati durante le epoche successive, ed attrae ancora oggi un pubblico molto vasto.

La “Camera occidentale” è un opera artisticamente compiuta, sia sotto il profilo del contenuto e della struttura, che del linguaggio e dello stile; i personaggi sono tutti delineati con tratti decisi e inconfondibili. La cameriera Hong Niang è un personaggio commovente e indimenticabile, il cui nome, famoso in ogni famiglia cinese, è sinonimo di “intermediaria”.

La “Camera occidentale” è al tempo stesso teatro e poesia; teatro per l’efficacia dell’azione scenica, poesia per il lirismo del suo linguaggio. Il lirismo trova espressione nelle descrizioni di paesaggi e nel tratteggiamento psicologico dei personaggi. Il linguaggio è fiorito, bello e scorrevole.

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Guan Hanqing

L’Opera fa parte dell’eccellente tradizionale cultura del nostro paese. Oltre all’Opera di Pechino, in Cina esistono centinaia di altri tipi di opere locali. Nonostante le differenze a livello di canto e di caratterizzazione dei personaggi, parecchi repertori portati in scena sono molto simili. La maggior parte di questi repertori sono un’eredità della dinastia Yuan, risalente al 13° secolo. Guan Hanqing, grande drammaturgo, visse durante la dinastia Yuan che costituisce il primo regime unificato fondato dal nomadi settentrionali nella storia cinese. Durante questo periodo, diverse etnie si fusero, mitigando la forza della tradizionale e ortodossa dottrina confuciana. La dimostrazione di tale situazione nei campi letterario e artistico fu il sorgere della letteratura popolare, in particolare dei drammi musicali.

I drammi musicali della dinastia Yuan occupano un posto molto importante nella storia letteraria cinese. Sempre durante questa dinastia nacquero molti grandi drammaturghi che lasciarono alle generazioni  successive opere immortali, fra loro il più eccellente fu Guan Hanqing.

Nell’antichità cinese la posizione sociale dei drammaturghi e degli attori era molto bassa, per cui nei documenti storici il profilo di Guan Hanqing risulta molto sfumato.

Guan Hanqing fu un drammaturgo molto prolifico. In tutta la vita creò oltre 60 opere, 18 delle quali ancora esistenti. Fra queste figurano sia tragedie che commedie esilaranti, drammi d’amore e situazioni che riflettono l’oscurità sociale del tempo.

“La falsa accusa contro Dou E” è il titolo dell’opera più rappresentativa di Guan Hanqing, nonché il miglior dramma del teatro classico cinese.

Il tema dell’opera deriva da un’antica leggenda relativa ad una giovane vedova che per pietà filiale non intende risposarsi, così da poter servire la suocera. Tuttavia la sua virtù si ritorce contro di lei. Utilizzando questa leggenda e combinandola con la realtà sociale dell’epoca. Guan Hanqing intrecciò con alta tecnica artistica una storia di vendetta dello spirito della giovane vedova, morta per la persecuzione dell’oscura società del tempo. Lo scrittore utilizza una meravigliosa fantasia in alcune scene, per esempio, prima dell’esecuzione capitale ordinata dal tribunale, Dou E rivolge una preghiera al cielo secondo cui, se l’accusa contro di lei è falsa, pur nella calda estate si produca una gran nevicata; di conseguenza, dopo l’uccisione di Dou E, dal cielo la neve cade copiosa. L’intero spettacolo, per la sua alta tragicità, induce il pubblico a piangere a calde lacrime. Attraverso questa vicenda l’autore promuove la giustizia, creando inoltre un intenso effetto drammatico.

Anche le altre opere di Guan Hanqing hanno ottenuto notevole successo. Gli argomenti trattati sono ampi e le figure artistiche provengono da diverse classi, ambienti e ranghi sociali. Fra i protagonisti figurano alti burocrati, gente comune, prostitute e delinquenti, la cui onestà, rettitudine o perversità e crudeltà sono descritte con toni molto vivaci.

Quale valente drammaturgo, Guan Hanqing conobbe bene la vita dei bassifondi sociali. Oltre a compilare i testi, qualche volta egli saliva anche sul palcoscenico per rappresentare insieme agli attori gli spettacoli, il che ha permesso alla recita dei suoi drammi di raggiungere un livello straordinario.

Guan Hanqing è il fondatore dell’opera della dinastia Yuan. Nella storia della letteratura classica cinese, la quantità e la qualità delle sue creazioni sono impareggiabili. Lo spirito della gente comune riflesso nei drammi di Guan Hanqing, la sua eccezionale capacità linguistica e la preparazione artistica dimostrata nei suoi diversi tipi di opere, sono diventati modelli per gli autori delle successive generazioni.

Nel 1821, “La falsa accusa contro Dou E”, l’opera rappresentativa di Guan Hanqing venne presentata per la prima volta in Occidente. Altre opere, fra cui “La terrazza dello specchio di giada”, “Xietianxiang”, “L’opera buona della prostituta” e “Il padiglione sul fiume” furono portate nel 1851 in Francia e in Europa. Di conseguenza l’influenza di Guan Hanqing si estese a poco a poco in tutto il mondo.