Ogni persona ha la propria storia e il proprio percorso da compiere. In un mondo così vario, ci sarà pure un punto comune che ci accomuna. Il mondo è vario, ed è sapendo che le nostre differenze sono solo il processo personale di ognuno e non qualcosa che ci separa che mi sono avvicinata alla Cina. Le cose più belle sono anche le più difficili da spiegare, e nei loro confronti non resta che esprimere ringraziamento e cercare di trasmetterle al prossimo attraverso altre forme d'espressione che vanno oltre il linguaggio e che tutti possono capire, ed è questo che rende così universale la cultura della Cina, che nelle sue svariate forme d'espressione, musica, pittura, letteratura…ha colto la natura invariabile dell'uomo, dominata dall'armonia, o per dirlo in termini taoisti, dal vuoto.

La Cina offre con la sua cultura una generosa risposta a tutti coloro che, alla ricerca di qualcosa, vi sono approdati.

Giorni fa sono tornata dalla splendida città di Tianjin, una città ricca di storia e cultura. L'apertura che spira tra le vie della città è percepibile già al primo impatto visivo con un'architettura "multiculturale" che la rende unica in tutta la Cina, in essa coesistono infatti otto quartieri costituenti concessioni internazionali del periodo coloniale di fine 19esimo secolo ognuno caratterizzato da una propria architettura: quello d'Inghilterra, Germania, Francia, Russia, Giappone, Stati Uniti, Italia, Austria, Paesi Bassi…La città ha vissuto l'amara e umiliante esperienza dell'invasione, distruzione e ripartizione forzata, tuttavia con spirito indomito, aperto e tollerante essa ha trasformato il conflitto in un processo di comunicazione interculturale. La capacità di accogliere con tolleranza il diverso in tutte le sue forme è la più alta espressione d'arte, che oltre a emergere dagli eventi storici che hanno lasciato la propria impronta estetica sulla città traspare anche dalle varie forme d'arte sviluppatesi unicamente a Tianjin.