Costumi popolari e artigianato a Wenzhou
  2012-05-22 14:06:56  cri

Gabri: Radio Globale, cari amici benvenuti a Easycafè, Gabriella vi saluta da Beijing…

Qian:… insieme a Qiancan. Oggi vi porteremo con noi a Wenzhou, una città costiera del sud-est della Cina da dove proviene la maggior parte dei cinesi che vivono in Italia.

Gabri: Nell'antichità, Wenzhou era chiamata Dongou e Ouyue, e ha iniziato a chiamarsi così in epoca Tang (618-907) per il clima mite tutto l'anno, l'unica città della Cina che prende nome dal clima locale. Al tempo dei Jin orientali (317-420) un tale notò qui 7 monti, simili alla struttura delle 7 stelle dell'Orsa Maggiore, e ne scelse 5 per costruire la città, da cui l'ottimo Fengshui locale. Nel tempo, però, la città venne colpita da molti tsunami, il più grave durante la dinastia dei Song meridionali (1127-1279), dopo di che molta gente venne trasferita qui dal vicino Fujian, portando con sé la tradizione della pesca, il dialetto Minnan, la divinità Mazu che protegge i naviganti, e barche da pesca a forma di pesce lunghe 3 metri.

Qian: Parlando di dialetto, Gabriella, confesso che non capisco nulla di quello di Wenzhou!

Gabri: Immagino! Parlando con dei locali, siamo venuti a sapere che il dialetto di Wenzhou mantiene molti elementi del cinese classico, per esempio per dire "passa prima tu", in cinese mandarino si dice "ni xian zou", ma nel dialetto di Wenzhou si dice "ni zou xian".

Qian: Bello! Quindi molti studiosi vanno a Wenzhou a studiare il "wenyan", il cinese classico, e la città ha dato i natali a molti studiosi di cultura classica, come Nan Huaijin.

Gabri: Cari amici, ora vi porteremo con noi al Museo dei Costumi popolari di Wenzhou, una città portuale della provincia meridionale cinese del Zhejiang, famosa per il suo ricco artigianato. Situato all'interno dell'università locale, il museo vanta una bella collezione di oggetti di artigianato e attrezzi da lavoro: barche e attrezzi da pesca, attrezzi agricoli, mobili per la casa, e così via. Infatti, come fa notare il direttore, Lai Shiqiu: "La zona di Wenzhou ha poca terra coltivabile, molti monti e una numerosa popolazione, che ha cominciato presto a darsi all'artigianato e al commercio, da cui l'appellativo di 'terra dei mille mestieri': la cardatura della lana, la fabbricazione di scarpe e borse e altre attività, ma anche molta emigrazione in tutto il mondo. Fra i vecchi mestieri, la riparazione delle giare di terrecotta è sparita, ma non la manifattura di scarpe e la pelletteria. Le pelli vengono da fuori e sono lavorate a Shuitou, un famoso centro della pelletteria, e altrove".

Gabri: Cari amici, come ha detto il prof. Lai, Wenzhou è "la terra dei mille mestieri", in passato e ancora adesso. Inizieremo da nostra illustrazione dell'artigianato locale dal Jiaxie, una stoffa tessuta a mano e tinta nell'indaco, con sfondo blu, e motivi decorativi bianchi stampati con delle matrici in legno. E' un bel tessuto difficile da trovare, perché viene fabbricato solo più dalle anziane di alcuni villaggi locali. Serve per fare coperte e cuscini, ed ora anche giacche, gonne e borse folk, molto belle, vendute nei negozi turistici.

Qian: I motivi decorativi sono dei floridi bambini, come augurio di continuazione della stirpe, e figure di funzionari col tipico copricapo di epoca Ming, detto in cinese "wushamao". Si dice che su ogni coperta compaiano 100 bambini, ma in realtà sono solo 96. Gabriella, sai perché?

Gabri: Perché in Cina la perfezione è ritenuta impossibile ed è sempre meglio il difetto dell'eccesso, vero?

Qian: Esatto, brava! Un altro vanto di Wenzhou sono le ceramiche e le porcellane "Ou", che hanno raggiunto la maturità nelle epoche Tang e Song, più di mille anni fa. Si chiamano "Ou", perché "Ou" è l'antico nome della zona.

Gabri: Nel corso della nostra visita a Wenzhou, abbiamo ammirato la collezione di ceramiche "Ou" del signor Pan Guosen, che riempie il suo grande alloggio al centro della città: grandi giare per cereali, superbi contenitori per vino, delicate ciotole, originali brocche, interessanti modelli funerari di animali e stalle, di color giallo-verde, di grande bellezza. 

Qian: La zona di Wenzhou è anche famosa per la produzione manuale della carta.

Gabri: Questa carta, di color giallo, è fabbricata nei villaggi montani della zona di Zeya con delle canne di bambù triturate messe a macerare per mesi in acqua e calce, ed è usata per lo più per scopi religiosi. I fogli grandi, lunghi fino a un metro, vengono gettati in mare come auspicio di sicuro ritorno a casa dei naviganti. Ma di questo vi parleremo in un programma a parte.

Qian: La carta serviva anche per i libri delle genealogie familiari, impresse con blocchetti di legno inchiostrati recanti i caratteri. Non dimentichiamo che la tecnica della stampa è stata inventata in Cina!

Gabri: Certo! A Wenzhou, da dove proviene la maggior parte dei cinesi che vivono in italia, è ancora molto forte il senso del clan familiare, che si esprime anche nei templi ancestrali dove sono raccolte le tavolette degli antenati, onorate durante il capodanno lunare e il 15 luglio del calendario lunare, la festa degli spiriti dei morti.

Qian: Sì, questi templi ancestrali, almeno quelli nuovi, hanno sul colmo del tetto delle figure di draghi, e spiccano ovunque nelle campagne intorno a Wenzhou. All'inizio di aprile, al tempo della nostra visita, abbiamo visto dei cortei di auto di clan familiari diretti ai loro tempio ancestrale con vessilli recanti il cognome della famiglia. Un corteo particolarmente numeroso aveva un vessillo giallo bordato di rosso con al centro un grande carattere "Huang" (giallo).

Gabri: Quindi forse sono discendenti di Huangdi, l'Imperatore Giallo, l'avo della nazione cinese! Cari amici, nel corso della nostra visita a Wenzhou, abbiamo davvero incontrato un signore di cognome Huang e la giovane figlia, che ci hanno parlato della loro genealogia familiare: "Siamo discendenti dell'imperatore Huangdi, trasferiti dal Henan al Hubei e poi qui a sud, a Taiwan e nel sud-est asiatico al tempo dei disordini in epoca Tang. Abbiamo una genealogia che stiamo aggiornando nel nostro tempio ancestrale, da cui risulta che mia figlia appartiene alla 143ma generazione. Settimane fa tutta la nostra parentela si è riunita per aggiornare la genealogia, lo facciamo ogni 10 anni, ora anche le donne sono inserite per via del controllo delle nascite e per il principio di parità uomo-donna. Abbiamo speso 1 milione di yuan per far rinnovare il nostro tempio ancestrale".

Gabri: Una somma notevole! Ma il clan degli Huang è uno dei più antichi e prestigiosi della Cina, e se lo può sicuramente permettere...

Qian: Durante la nostra visita, abbiamo anche conosciuto la famiglia Zhou, una famiglia di imprenditori della ristorazione, composta da 5 generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il nonno ha 95 anni e gode ancora di buona salute, gli anziani erano commercianti

1 2 3 4 5
 Forum  Stampa  Email  Suggerisci
Messaggi
Dossier
• Concorso a premi sul tema "Amo studiare la lingua cinese"
Cari amici, con il continuo crescere della febbre per lo studio della lingua cinese, ora nel mondo coloro che tramite vari canali studiano la nostra lingua superano ormai i 40 milioni, ivi compresi molti italiani. La sezione italiana di RCI sta esplorando nuovi canali per aiutarvi ad apprendere e migliorare il vostro cinese in modo più facile e comodo...
Angolo dei corrispondenti
Foto
Eventi
• 60 anni della Nuova Cina
• Primo convegno letterario italo-cinese
• Amo il cinese
© China Radio International.CRI. All Rights Reserved.
16A Shijingshan Road, Beijing, China. 100040