B: Radio Globale, cari amici, benvenuti a Easycafè, sono Bianca.
G: Ciao a tutti anche da Gabriella.
B: Gabriella, sei andata al cinema di recente?
G: Si, ho visto il film di Zhang Yimou "I fiori della guerra". La vicenda avviene nel 1937 a Nanchino, invasa e devastata dalle truppe giapponesi. I destini di un gruppo di studentesse cinesi di una scuola missionaria, di un impresario di pompe funebri americano, di tredici prostitute e di due soldati cinesi in difficoltà si intrecciano in una chiesa non ancora occupata dagli invasori. Nascosti in questo rifugio temporaneo, le loro differenze caratteriali e sociali vanno incontro ad una serie di conflitti. Tuttavia, poco dopo, la chiesa viene presa d'assalto dai giapponesi, portando i protagonisti ad affrontare insieme un disastro.
Zhang Yimou ha affrontato il tema del massacro di Nanchino, già trattato da molti a livello cinematografico, da un punto di vista del tutto nuovo, consono alla sua personalità, e che mette anche in risalto l'effettivo contributo dato in Cina dalle prostitute e dal cosiddetto demi-monde alla lotta contro gli invasori giapponesi. A parte le scene di combattimento, ferite e sangue, ardue per il pubblico, il rapporto che si instaura fra l'americano, le prostitute e le studentesse è toccante e profondo. La vita nella chiesa fra le macerie, nell'attesa dell'assalto, è resa con molta bravura. Il tocco del regista emerge ovunque.
B: Zhang Yimou è conosciuto da tempo in tutto il mondo, e anche in Italia. Subito dopo l'uscita nelle sale, questa pellicola, girata in 5 anni al costo di 600 milioni di yuan (circa 75 milioni di euro), ha attirato una grande attenzione. Il film è tratto dal romanzo omonimo della scrittrice cinese Yan Geling. Il massacro di Nanchino, una ferita ancora aperta nel cuore dei cinesi, ha fatto più volte la sua comparsa sul grande schermo. Rispetto alle precedenti pellicole, segnato dai colori nero e grigio, simbolo di disperazione, "I fiori della guerra" di Zhang Yimou risalta la presentazione dell'intimità dei personaggi sullo sfondo di una tragedia.
G: Da questo punto di vista, nonostante non abbia vinto alcun Oscar, è un bel film per la trama e per la delicata descrizione dei rapporti fra i personaggi.
B: E' vero. Da "I fiori della guerra" iniziamo l'argomento di oggi, il mercato cinematografico cinese. Recentemente dal settore del cinema cinese sono emerse molte notizie, ad esempio Cina e Usa hanno raggiunto un accordo sul memorandum di comprensione per la soluzione dei problemi legati al cinema nel quadro della WTO;La società americana "DreamWork" e tre società di Shanghai fonderano il gruppo "East DreamWorks". Nelle due sessioni del Parlamento cinese tenute in marzo, sei membri del comitato nazionale della CCPPC hanno presentato una mozione dal titolo "Rafforzare l'appoggio e la riorganizzazione del settore cinematografico", che fra l'altro propone la riduzione dei prezzi dei biglietti. Nel programma di oggi, parleremo di questi argomenti legati al mercato cinematografico cinese.
G: Però, prima di cominciare, ascoltiamo insieme il motivo conduttore del film "I Fiori della Guerra", "Paesaggio del fiume Qinhua".
B: Buon ascolto, a fra poco.
B: Radio Globale, cari amici, bentornati a Esaycafè, sono Bianca.
G: Ciao a tutti anche da Gabriella. Il 18 febbraio l'agenzia stampa cinese Xinhua ha comunicato che durante la visita del vicepresidente Xi Jinping negli Usa, i due paesi hanno raggiunto un accordo sul memorandum di comprensione per la soluzione dei problemi legati al cinema nel quadro della WTO. La notizia ha subito attirato l'attenzione dei media e del pubblico cinese. Che influenza eserciterà la firma dell'accordo sul futuro del mercato cinematografico cinese? Per saperlo, abbiamo intervistato alcuni spettatori, produttori e responsabili di società di comunicazione culturale. Ora ascoltiamo insieme le loro opinioni.
B: Secondo l'accordo, il numero dei film americani introdotti ogni anno dalla Cina, ossia 20, aumenterà di 14, soprattutto 3D e IMAX. Inoltre la proporzione degli incassi dei produttori americani passerà dal precedente 13% al 25%. L'accordo è entrato in vigore all'istante, perciò da allora il pubblico cinese può vedere al cinema più pellicole americane, del che pare soddisfatto.
"Bene, mi piacciono i grandi film, i block-buster. Noi appassionati di cinema americano siamo molto contenti dei nuovi regolamenti "
G: Ora ricordiamo il quadro dell'importazione in Cina dei film americani: il 12 novembre 1994 è arrivato in Cina il primo film "Made in Usa", "Criminal Hearts", proiettato in sei grandi città, fra cui Beijing e Shanghai. Nei sei anni successivi, il continente cinese ha introdotto ogni anno 8-10 pellicole straniere, passate nel 2001 a 20. Nel 2011 in Cina gli incassi al botteghino hanno superato i 2 miliardi di USD, soprattutto per film 3D e IMAX introdotti dall'estero.
B: Gli Usa traggono grande beneficio dalla firma dell'accordo, guadagnando 20-40 milioni di USD di incassi in più per ogni film. Inoltre, grazie all'accordo, i produttori americani possono avere dei contatti più stretti con il pubblico cinese. Il presidente di Motion Picture Association of America Chris Dodd definisce l'accordo "una tappa fondamentale". Tuttavia, dopo la firma, l'intero settore cinematografico cinese, dalla produzione alla distribuzione, affronta delle grandi sfide. L'impatto è enorme, lo stesso di quando le pellicole straniere sono entrate per la prima volta in Cina una decina di anni fa.
G: Tuttavia la maggior parte dei direttori delle case cinematografiche cinesi lo considerano una buona notizia. Cari amici, dopo aver ascoltato il motivo conduttore del film cinese "Love is not blind", continueremo a parlare del mercato cinematografico cinese. "Love is not blind", costato solo 8,9 milioni di RMB, ha registrato più di 200 milioni di RMB di incassi. Il successo di questo film prova ancora una volta che una bella trama è il punto forte di un film. Buon ascolto.
B: Radio Globale, cari amici, bentornati a Esaycafè, sono Bianca.
G: Ciao a tutti anche da Gabriella. Poco fa abbiamo detto che durante la recente visita negli Usa del vicepresidente cinese Xi Jinping, Cina e Usa hanno raggiunto un accordo sul memorandum di comprensione per la soluzione dei problemi legati al cinema nel quadro della WTO. Adesso i film cinesi si trovano in una situazione imbarazzante: ogni anno vengono prodotte moltissime pellicole, ma il 70% è in passivo. I direttori delle case cinematografiche cinesi sperano che l'accordo induca i produttori cinesi a girare film che piacciono al pubblico, innalzandone la qualità. Il produttore Zhang Weiping afferma:
"La qualità dei film cinesi è il maggiore problema da risolvere. Il governo cinese sostiene l'aumento della proporzione degli incassi al botteghino per i produttori, nella speranza che evitino i film fast-food di basso livello."
B: La responsabile della società di comunicazione culturale "Xiaomabenteng", Zhong Lifang, afferma:
"L'introduzione di film di buona qualità fa bene al mercato. Nella concorrenza, molte case cinematografiche hanno chiuso, il che sollecita i bravi produttori a continuare a innalzare la qualità dei loro film. "
B: Il vice direttore del Gruppo cinematografico di Shanghai, Wang Tianyun, afferma:
"Per noi questo accordo è sia una forza propulsiva che un motivo di passione. Il mercato chiede una qualità sempre più alta alle pellicole cinesi."
G: Nonostante le pellicole americane, con la loro tecnica avanzata e scenografia d'eccellenza, appassionino il pubblico cinese e all'inizio dell'introduzione, abbiano raggiunto anche il 60-70% del totale degli incassi, il pubblico cinese sostiene anche il cinema nazionale: nel 2008 gli incassi dei film cinesi hanno superato per la prima volta quelli dei film stranieri, occupando il 60% del totale.
B: All'estero le pellicole cinesi affrontano invece delle dure prove. Nel 2011 gli incassi delle pellicole cinesi all'estero sono scesi del 40%. Secondo alcuni esponenti del settore, la mancanza di coproduzioni è la causa principale della riduzione degli incassi. Nel 2010, dei 47 film cinesi esportati, 46 erano coproduzioni. Quindi la coproduzione è una via efficace per lo sviluppo del mercato cinematografico cinese.
G: E' vero. Nell'accordo Cina-Usa sul memorandum di comprensione fra i due paesi per la soluzione dei problemi legati al cinema, si dice che Cina e Usa approfondiranno la cooperazione nel settore. Oltre alla firma dell'accordo, un altro evento dimostra la speranza dei due paesi: la società americana "DreamWorks" fonderà in Cina "East Dream Works" in cooperazione con tre società di Shanghai.
B: Cari amici, prima di iniziare questo argomento, ascoltiamo insieme il motivo "Never say never" dal film "The Karate Kid", una coproduzione del 2010 fra Cina e Usa. A tra poco.
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