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    Le Antiche Favole Cinesi
    (GMT+08:00) 2004-08-24 12:03:04    
    Andiamo al cinema: "Attacco da tutte le direzioni", di Zhang YimouI II III IIII
    Gabriella Bonino

    cri

    Imprigionata per aver resistito agli approcci del giovane ed aitante capitano Jin, la ragazza poi inviata con un tranello insieme al giovane al covo della banda dei coltelli volanti. Questi ritiene insieme al suo superiore Liu, interpretato dalla star di Hong Kong Liu Dehua, che la danzatrice cieca sia la figlia del capo ucciso. Nel corso di tre giorni nella foresta, i due cominciano ad apprezzarsi, aiutandosi reciprocamente contro una serie di nemici inviati dal governatore. Sono lotte all'ultimo sangue, il cui la brava Zhang Ziyi interpreta scene di gonfu pur dandosi un'aria da cieca, cosa certo non facile, il tutto nelle stupende foreste ucraine e della Cina del sud. Si tratta dello spezzone pi lungo del film, in cui fra un agguato e l'altro si susseguono alcune scene serene, in cui prevalgono la natura umana dei due, in fondo un ragazzo ed una ragazza, che scoprono a poco a poco il nascere di uno speciale sentimento reciproco. Ma vista la natura frivola, "di vento", del giovane, e il sottofondo della lotta all'ultimo sangue fra governo e rivoltosi, come far la ragazza a fidarsi? Dopo una serie di prove, alla fine Xiaomei, sorellina, profondamente attratta dal baldo comandante, interpretato dal famoso attore di H.K. Jin Chengwu, provocando la disperazione del suo capo Liu, che con un colpo di scena si rivela innamorato da tre anni della giovane, che in realt conosce e protegge. Nel combattimento finale, Liu, sentendosi rifiutato, lancia un pugnale contro l'amata, che soccorsa invano dall'innamorato, muore in mezzo ad una tormenta di neve. Il passaggio dall'amore all'odio del capitano e una serie di improbabili resurrezioni della giovane morente rendono problematico il finale.

    Questa la trama generale del film, semplice e complessa al tempo stesso. Com' la reazione del pubblico e della stampa cinesi all'evento? Purtroppo non molto favorevole. Per fare un esempio, l'edizione del 19 luglio del quotidiano di Pechino Xinjingbao contiene un servizio speciale a cui hanno collaborato una decina di critici cinematografici, che fondamentalmente accusano Zhang Yimou di aver perseguito unicamente la bellezza, l'effetto estetico, senza privilegiare una vera e propria vicenda. I personaggi sono privi di una completa personalit, la trama della ribellione contro la corte svanisce nel sottofondo, lasciando solo il posto a lotte vere o amorose in foreste incantate. A questo punto aggiungo che vero che Zhang Yimou gi a partire da "Eroi" indugia forse troppo su particolari estetici, che interrompono il ritmo del film ed appesantiscono l'effetto generale, dando inoltre un'impressione di falsit, tuttavia egli si giustifica col fatto che l'arte cinese, specie la pittura, presenta connotazioni del genere: ampi paesaggi montani, immersi fra la nebbia, picchi e foreste solitari, dove gli incontri sono rari e magici. In "Eroi" prevaleva il colore rosso, e l'intera coreografia si avvicinava ad una pittura ad olio, mentre in "Attacco da tutte le direzioni" prevalgono il giallo, verde e blu tipici della pittura tradizionale cinese. Quanto al gongfu, fa parte del patrimonio culturale cinese, ed i combattenti, gli Wuxia, vivono chiaramente in un mondo irreale, quindi non pare molto importante al regista caratterizzarli in modo esplicito, come fa invece nei suoi romanzi il famoso scrittore Jin Yong, di H.K., il maestro della letteratura di cappa e spada, sulla cresta dell'onda da pi di 40 anni. 

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