La sera del 21 novembre, ora locale, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in merito alla decisione della Corte penale internazionale (CPI) di emettere un mandato di arresto nei suoi confronti, ha definito la decisione "di parte" e l'ha condannata con fermezza.
In precedenza, la Corte penale internazionale aveva emesso mandati di arresto nei confronti di Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Le accuse sono crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi almeno tra l'8 ottobre 2023 e il 20 maggio 2024, data della richiesta del mandato da parte dell'accusa.