Il 20 novembre, ora locale, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha messo ai voti il progetto di risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza proposto da 10 dei membri non permanenti. Gli Stati Uniti hanno esercitato ancora una volta il loro potere di veto, con il risultato che il progetto non è stato approvato; gli altri 14 Paesi del Consiglio di sicurezza hanno tutti votato a favore.
Nelle motivazioni presentate dopo la votazione, i rappresentanti di molti Paesi hanno espresso il loro disappunto per la mancata adozione del progetto. Majed Bamya, vice Osservatore permanente della Palestina presso le Nazioni Unite, ha affermato che non c’è alcun motivo, nessuno, per porre il veto a una bozza di risoluzione volta a fermare le atrocità. Questo veto non ha alcuna legittimità.
Si tratta del quinto veto posto dagli Stati Uniti a una bozza di risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza dallo scoppio dell’attuale round del conflitto a Gaza. Se si aggiunge anche il veto all’adesione formale della Palestina alle Nazioni Unite, gli Stati Uniti hanno già posto sei volte il veto alle relative bozze di risoluzione sulla questione israelo-palestinese, diventando il più grande ostacolo alla possibilità che il Consiglio di sicurezza dell’Onu svolga normalmente il suo ruolo.