I calcoli politici dietro le “leggi malvagie” delle Filippine

2024-11-09 22:54:24

Il presidente filippino Ferdinand Marcos ha firmato l’8 novembre le cosiddette “Legge sulle aree marine” e “ Legge sulle rotte dell’arcipelago”, includendo illegalmente l’isola cinese Huangyan e la maggior parte delle isole cinesi di Nansha, insieme alle acque circostanti, nella zona marittima filippina. Questa azione delle Filippine non rappresenta solo un tentativo di consolidare la sentenza dell’arbitrato illegale sul Mar Cinese Meridionale sotto la forma di legislazione interna, ma è anche un inganno tramato dall’attuale governo delle Filippine nel contesto della nuova strategia per la sicurezza nazionale e della nuova politica estera.

Le suddette due leggi violano gravemente la sovranità territoriale della Cina e i suoi diritti e interessi marittimi nel Mar Cinese Meridionale. Inoltre, sono contrarie al fondamentale principio di “risolvere le controversie attraverso il dialogo e la consultazione”, come sottolineato nella Dichiarazione sulla condotta delle parti nel Mar Cinese Meridionale, e minano l’attuale sistema di del diritto internazionali. Quindi, sono illegali e non validi.

Le “legge malvagie” varate dalle Filippine violano lo spirito di base della legge e mettono in evidenza l'essenza della manipolazione politica e l'intenzione di espandere illegalmente i diritti e gli interessi marittimi. In quanto firmatarie della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, le Filippine hanno utilizzato la Convenzione come strumento per l’espansione marittima e territoriale, violando gravemente i diritti di altri paesi, il che potrà produrre un enorme impatto sulla situazione nel Mar Cinese Meridionale e sulle relazioni tra i paesi della regione.

Il Mar Cinese Meridionale dovrebbe essere un mare di pace, amicizia e cooperazione. Tuttavia, ciò che le Filippine hanno fatto è contrario alle aspirazioni comuni dei popoli della regione, le Filippine sono diventate un grave minatore della pace e della stabilità regionale.

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