Il 31 ottobre, ora locale, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto una riunione aperta per discutere la questione della fornitura di armi all'Ucraina, durante la quale il rappresentante cinese ha respinto la diffamazione degli Stati Uniti e li ha invitati a contribuire in modo reale alla soluzione politica della crisi ucraina, piuttosto che ostacolare gli sforzi della comunità internazionale per la pace.
Il direttore dell’Ufficio per gli affari del disarmo dell’ONU e vice alto rappresentante, Adedeji Ebo, ha affermato durante un briefing che le forze armate ucraine continuano a ricevere trasferimenti di armi e munizioni, nonché altre forme di supporto militare, incluse armi convenzionali pesanti.
Geng Shuang, vice rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite, ha ribadito che la priorità attuale è rispettare i tre principi, ossia “nessun allargamento del conflitto ad altre zone, nessun esacerbamento dei combattimenti e nessuna azione da una qualunque delle parti che possa portare a un aggravamento della situazione”.
Il vice rappresentante permanente degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, Robert Wood, nel suo discorso ha continuato ad accusare irragionevolmente la Cina, affermando che il suo sostegno alla Russia è decisivo.
In risposta all’affermazione degli Stati Uniti, Geng Shuang ha sottolineato ancora una volta che la Cina non ha fornito armi a nessuna delle parti coinvolte nel conflitto e ha sempre rigorosamente gestito e messo sotto controllo i materiali sia ad uso militare che civile. Le imprese cinesi svolgono una normale cooperazione economica e commerciale con Paesi di tutto il mondo, tra cui Russia e Ucraina, in conformità con le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio e dei principi di mercato, il che è ragionevole, legittimo e irreprensibile.
Sin dall’inizio della guerra la Cina ha lanciato l’appello per un pronto cessate il fuoco per porvi fine, per una soluzione delle divergenze attraverso negoziati diplomatici e per una soluzione politica dei contrasti. Negli ultimi tre anni, la Cina ha lanciato molti appelli e si è impegnata in mediazioni. Chi è che sostiene la pace, e chi è che invece la ostacola? Il rappresentante cinese ha concluso affermando che la comunità internazionale lo capisce bene.