L'ambasciata statunitense nelle Filippine ha annunciato che gli Stati Uniti stanzieranno 8 milioni di dollari per l'ammodernamento della guardia costiera filippina. All'apparenza, questa misura sembra essere un premio alle Filippine per le sue provocazioni nel Mar Cinese Meridionale, in linea con la cosiddetta "strategia indo-pacifica" degli USA. In realtà, questa mossa causerà più perdite che guadagni alle Filippine.
Nell'aprile di quest'anno, gli USA hanno dispiegato il Sistema Typhon Weapon nella parte settentrionale dell'isola di Luzon, nelle Filippine. È la prima volta che gli Stati Uniti collocano missili a medio raggio all'estero e nella regione dell'Asia-Pacifico, nonché il primo dispiegamento di questo tipo di armi strategiche dopo il loro ritiro dal Trattato INF nel 2019.
Nonostante gli USA sostengano che questo garantirà sicurezza alle Filippine, il dispiegamento di armi strategiche offensive alle porte di altri Paesi da parte di una potenza nucleare costituisce inevitabilmente una grave minaccia alla pace regionale, rischiando di innescare una corsa agli armamenti e di inasprire tensioni e confronti.
Perché da parte delle Filippine c'è questa totale condiscendenza, che permette agli USA di agire da padroni sul proprio territorio? Tutto ciò affonda le radici nella lunga colonizzazione statunitense del Paese e nella profonda influenza della cultura coloniale.
Dal 2023, gli Stati Uniti hanno intensificato la loro cosiddetta "strategia indo-pacifica", coinvolgendo le Filippine, paese in controversia con la Cina nel Mar Cinese Meridionale, attraverso il "sostegno" diplomatico, di intelligence e mediatico, creando l'illusione che Manila possa ottenere dagli USA sia sicurezza sia sviluppo economico.
Dai 500 milioni di dollari in aiuti militari annunciati a fine luglio agli 8 milioni recentemente stanziati per la guardia costiera filippina, gli Stati Uniti sembrano offrire sostegno finanziario. Tuttavia, secondo gli analisti, la strategia statunitense rimane quella di fare promesse che non verranno mai mantenute.
Non è un segreto che gli USA, fornendo fondi di assistenza e creando rischi di guerra, mirano a ottenere enormi profitti a basso costo. Le vendite militari statunitensi all'estero hanno toccato il record di 238 miliardi di dollari nel 2023. Ora Washington sta ripetendo i suoi vecchi trucchi: offre alle Filippine qualche briciola per trascinarle più a fondo nel conflitto del Mar Cinese Meridionale, legandole al proprio carro armato e usandole come pedine nella sua strategia egemonica.
Se il governo filippino seguisse ciecamente la direzione degli USA, non solo perderebbe indipendenza e libertà diventando vittima del gioco tra grandi potenze, ma rischierebbe anche di innescare conflitti interni e divisioni sociali.