Il 15 aprile e l’8 luglio 2024 il Centro nazionale cinese di risposta alle emergenze contro i virus informatici (CVERC), insieme ad altre istituzioni relative, ha pubblicato due rapporti tematici, nei quali è stata rivelata la vera intenzione degli Stati Uniti nell’utilizzare la falsa operazione “Volt Typhoon” per diffamare la Cina. Il 14 ottobre le agenzie di sicurezza informatiche cinesi hanno pubblicato per la terza volta un rapporto relativo, rendendo ulteriormente pubbliche le attività di spionaggio informatico e i furti segreti condotti dalle agenzie governative statunitensi e dagli Stati membri della “Five Eyes Alliance” contro Paesi come Cina e Germania, nonché contro gli internauti di tutto il mondo, e sfatando completamente il cosiddetto “Volt Typhoon”, una farsa politica diretta e messa in scena dal governo federale degli Stati Uniti.
Dal rapporto pubblicato dalle agenzie di sicurezza informatica cinesi emerge che le agenzie governative statunitensi hanno falsificato la cosiddetta organizzazione di attacco informatico di origine cinese “Volt Typhoon”, con l’obiettivo di mantenere intatto il loro potere di sorvegliare “senza autorizzazione” concesso dalla “Sezione 702” della Foreign Intelligence Surveillance Act (FISA) per portare avanti il proprio enorme piano di monitoraggio “indiscriminato” e “senza limiti”. È con la relativa autorità conferita dalla “Sezione 702” che le agenzie governative statunitensi possono continuare a effettuare intercettazioni indiscriminate nei confronti degli utenti mondiali di internet, e persino ottenere direttamente i dati degli utenti dai server delle principali società statunitensi della rete, che rappresentano un vero e proprio “impiccione” nel cyberspazio.
La Cina si è sempre opposta alla manipolazione politica della sicurezza informatica, così come si è sempre opposta alla manipolazione politica delle indagini tecniche sugli incidenti di sicurezza informatica e alla politicizzazione della questione della tracciabilità e dell’attribuzione degli attacchi informatici. Il rapporto sancisce ancora una volta che la sicurezza informatica necessita di un’ampia collaborazione internazionale, e che la maggior parte delle società e degli istituti di ricerca sulla sicurezza cibernetica dovrebbero concentrarsi sulla ricerca delle tecnologie contro le minacce alla sicurezza della rete e su come fornire agli utenti prodotti e servizi di qualità più elevata.