Le grotte di Maijishan, con un’altezza di 142 metri, si trovano all’interno di un monte posto a sud-est di Tianshui, città della provincia del Gansu, nella Cina nord-occidentale. Prendono il loro nome dal fatto che, si dice, il monte assomigli a un covone di grano. Le grotte di Maijishan hanno una storia di oltre 1600 anni e, assieme a quelle di Mogao, Longmen e Yungang, sono conosciute come le quattro grotte principali della Cina.
Secondo i documenti storici, lo scavo delle grotte iniziò al tempo della dinastia dei Qin posteriori (384-417) nel periodo dei Sedici regni (304-439). Dopo un periodo di tempo di oltre 1600 anni di scavi e ristrutturazioni che ha attraversato una decina di dinastie diverse, come gli Wei settentrionali, gli Wei occidentali, gli Zhou settentrionali, i Sui, i Tang, le Cinque dinastie, i Song, gli Yuan, i Ming e i Qing, al loro interno sono ora contenute 221 nicchie, oltre 10600 sculture in argilla o pietra, e più di 1000 metri quadrati di affreschi. Le grotte conservano principalmente le sculture in argilla conservando un gran numero di dati religiosi, artistici, architettonici e altri aspetti fisici, incarnando le caratteristiche delle statue delle varie epoche per più di mille anni, riflettendo lo sviluppo dell'arte della scultura cinese in argilla e l'evoluzione del processo della cultura cinese, arricchendo la storia dell'antica cultura cinese e fornendo una ricchezza di informazioni e fatti storici per lo studio delle future generazioni della cultura buddista cinese, con la fama della “Sala espositiva della scultura orientale”.
Le grotte di Maijishan sono scavate nella parete rocciosa, con aperture “dense come alveari” e cavalletti “che volano nell'aria”, impilati l'uno sull'altro, formando un magnifico complesso architettonico tridimensionale. Al loro interno si trovano un migliaio di statue in grandezza naturale, piene di senso di vita, fra cui Budda maestosi affiancati da Bodhisattva e discepoli. Alcuni recitano sutra buddisti, col capo chino, altri si parlano all’orecchio, altri ridono oppure salutano con la mano. Ci sono inoltre figurine di ragazzi devoti e bambini ingenui. Dal Maitreya alto 16 metri alle figurine di solo 10 cm, le statue sono minuziose, raffinate e piene di vita. Molte statue umanizzano la divinità, con un forte senso di vita che le rende vicine al pubblico. Queste statue hanno fornito importanti prove per gli studi sul Buddismo, la storia, l’archeologia e l’etnologia. Visto che sono nascoste fra remote foreste, le Grotte Maijishan sono riuscite ad evitare le distruzioni delle guerre e i saccheggi individuali nelle varie epoche, per cui si sono conservate in buone condizioni.
In Cina si contano attualmente quasi 6000 templi in grotta di varia tipologia. Da ovest a est, da nord a sud, le grotte si estendono ovunque. Quelle di Maijishan sono un grandioso esempio di tempio in grotta sulla Via della Seta, nonché uno dei gruppi più rappresentativi delle grotte delle dinastie settentrionali nel Paese. Grazie alla loro posizione geografica importante lungo la Via della Seta, le grotte di Maijishan subirono non solo l’influenza delle regioni occidentali, ma anche quella della cultura delle pianure centrali e della zona meridionale del paese, dando quindi vita a uno stile artistico di sculture e murali unico. Allo stesso tempo, con la sua evidente forma di grotta che riflette l'immagine architettonica dei templi buddisti cinesi, i primi dipinti di sutra e altri reperti, hanno un'ampia influenza ed sono un'importante reperto della fase di transizione dell'influenza dell'arte buddista sulla Via della Seta da est a ovest.
Le grotte di Maijishan non sono solo un complesso di architettura, scultura, murales e altre arti, ma rappresentano anche un prezioso materiale storico per lo studio della politica, dell'economia, della cultura e delle arti dei vari gruppi etnici cinesi nell'antichità. Nel 2014, le grotte di Maijishan sono state inserite nella lista dei patrimoni mondiali dell'UNESCO come uno dei siti della "Via della Seta: la rete di percorsi del corridoio Chang'an-Tianshan ".