Sulla base del programma di quest’anno, da maggio a luglio l’Istituto di ricerca sullo sviluppo del Mar cinese meridionale, il Centro per l’ecologia del Mar Cinese Meridionale e il Centro per l’indagine del Mar Cinese Meridionale del ministero cinese delle Risorse Naturali hanno condotto un’indagine e una valutazione sulle condizioni del sistema ecologico della barriera corallina dell’atollo di Sabina, e hanno reso pubblico, il 30 agosto, il Rapporto di indagine sul sistema ecologico della barriera corallina dell’atollo di Sabina, che ricorda come l’atollo faccia parte delle cinesi isole Nansha, e venga abitualmente chiamato dai pescatori “squame di pesce”. L’atollo appartiene alla città di Sansha, nella provincia di Hainan.

Secondo i risultati dell’indagine si evince che, rispetto al 2012, nel 2024 la superficie di copertura della barriera corallina si presenta generalmente stabile. Le false dicerie filippine sull’ipotesi della morte per albinismo di un gran numero di coralli nella regione, causata da un presunto accumulo artificiale cinese di detriti, sono infondate sia dal punto di vista scientifico sia da quello fattuale. Da aprile 2024, la nave 9701 della guardia costiera filippina soggiorna illegalmente sull’atollo di Sabina fino ad oggi. Durante tutto il processo d’indagine di questa volta, la flotta della Guardia costiera cinese è stata monitorata e disturbata da quelle della parte filippina.

Il responsabile del Centro per l’ecologia del Mar Cinese Maridionale ha specificato che sin dallo spiaggiamento illegale della nave filippina 9701, la circostanza ha avuto un certo impatto negativo sull'ambiente naturale circostante. Nelle acque circostanti sono stati anche trovati rifiuti con marchi filippini.