L’Università Cinese di Scienze Politiche e Giuridiche ha pubblicato di recente un'analisi intitolata 'Le politiche di sovvenzione industriale per il fotovoltaico, le batterie al litio e i veicoli elettrici nell'UE sotto il pretesto della transizione verde', analizzando le relative politiche dell'UE e svelando la vera natura delle loro misure e delle sovvenzioni messe in campo con il pretesto della transizione ecologica.

Il 20 agosto 2024 la Commissione Europea ha reso nota la sua decisione finale sull'indagine anti-sovvenzioni (AS689) contro i veicoli passeggeri elettrici provenienti dalla Cina, proponendo l’applicazione di dazi tra il 17% e il 36.3% per le auto esportate dalla Cina (con una tariffa del 9% specifica per Tesla).

L'articolo evidenzia come, nonostante l'UE critichi duramente le misure di sussidio degli USA introdotte con l'Inflation Reduction Act, essa stia al contempo rafforzando i sussidi per i suoi 'nuovi tre aspetti' industriali (fotovoltaico, batterie al litio e veicoli elettrici). Nel 2020 la Commissione Europea ha lanciato la 'Nuova Strategia Industriale Europea', promettendo sostegno finanziario e investimenti per la transizione verde dell'industria. L'obiettivo dell'accelerazione nello sviluppo delle nuove industrie energetiche, inclusi i 'nuovi tre aspetti', non è solo il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, ma anche il rafforzamento della posizione competitiva globale dell'industria europea, mirando a una leadership mondiale e attuando un vasto piano di sussidi industriali.

Nell’articolo si legge anche che l'UE ha ora stabilito una politica e una strategia di coordinamento industria-specifica e onnicomprensiva, guidata da documenti come il 'Green Deal Europeo', la 'Nuova Strategia Industriale Europea' e il 'Piano Industriale per il Green Deal', sostenendo con un'ampia gamma di sussidi il potenziamento competitivo dei 'nuovi tre aspetti' industriali dell'UE. Diverse voci degli stati membri, del settore automobilistico, delle aziende, dei think tank e del mondo accademico hanno protestato contro il fatto che queste misure anti-sussidio rappresentano una forma di protezionismo mascherato da 'commercio equo', sottolineando che l’elettrificazione dell’industria automobilistica dell'UE non dovrebbe temere la competizione."