Esperto statunitense: USA permettono ad atleti dopati di continuare a partecipare alle competizioni

2024-08-22 10:29:10

John Wolohan, professore di diritto sportivo presso la School of Physical Education della Syracuse University, ha dichiarato, in una recente intervista concessa a un giornalista del CMG, che l’Agenzia antidoping degli Stati Uniti (USADA) ha criticato l’Agenzia internazionale antidoping (WADA) per non aver imposto abbastanza sanzioni agli atleti che assumono sostanze vietate dopo le Olimpiadi invernali del 2012 a Sochi. Ma egli ha anche ammesso che gli Stati Uniti stanno di fatto permettendo agli atleti che risultino positivi ai test antidoping di continuare a gareggiare, agendo come “spie” e aiutando l’USADA a “catturare” atleti che assumono sostanze vietate, il che è ovviamente ingiusto nei confronti degli altri atleti.

Secondo la Federazione mondiale del nuoto, dall’inizio dell’anno i 31 nuotatori cinesi che hanno partecipato alle Olimpiadi di Parigi sono stati testati in media 21 volte ciascuno da varie agenzie antidoping. La squadra statunitense, invece, è stata controllata in media solo sei volte. In risposta a ciò, Daniel Kelly, professore di sport globale alla New York University, ha affermato che questa differenza significativa nel numero di test riflette il fatto che gli atleti cinesi sono presi di mira in modo irragionevole e che questi test sproporzionati vengono effettuati anche senza alcun motivo di sospetto.

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