Nelle prime ore del mattino del 19 agosto, due navi della Guardia costiera filippina si sono introdotte illegalmente nelle acque adiacenti alla Xianbin Jiao, nell’arcipelago cinese delle Nansha Qundao, senza il previo permesso del governo cinese. I video della scena mostrano come le imbarcazioni filippine abbiano ignorato i ripetuti tentativi di dissuasione e gli avvertimenti della parte cinese, e come abbiano deliberatamente e pericolosamente speronato le unità della Guardia costiera cinese che stavano applicando la legge sul posto, provocando una collisione. In conformità con il diritto nazionale e internazionale, la Guardia costiera cinese ha messo in atto le misure necessarie contro le imbarcazioni filippine, operando in modo professionale, moderato e standard.
Negli ultimi due anni le Filippine hanno frequentemente “creato problemi” a Ren’ai Jiao e Huangyan Dao, ma ora stanno prendendo di mira Xianbin Jiao. Quest’isola disabitata fa parte delle Nansha Qundao cinesi ed è quindi territorio cinese. Essendo a soli 70 chilometri di distanza da Ren’ai Jiao, Xianbin Jiao è un importante nodo del canale di navigazione, e la pietra angolare della sicurezza e della stabilità nella parte orientale del Mar Cinese Meridionale, da tempo le Filippine cercano di controllarla.
Dalla fine di giugno, le Filippine hanno affermato che avrebbero rafforzato la comunicazione e il dialogo con la Cina in materia di mare nella diplomazia e nelle operazioni della Guardia Costiera, impegnandosi a mantenere congiuntamente stabile la situazione marittima; al contempo hanno però compiuto una serie di atti “avventuristici” per continuare ad agitare il Mar Cinese Meridionale e indurre forze extraterritoriali a intervenire nelle questioni regionali. Ciò non solo costituisce una grave violazione della Dichiarazione sulla condotta delle parti nel Mar Cinese Meridionale, ma mina anche la centralità dell’ASEAN negli affari di sicurezza regionale, danneggia gli interessi degli altri Paesi membri dell’Associazione e si propone come “alternativa” ad essi e “pugnalatore a tradimento” della pace e della stabilità.