La "mano nera" degli Stati Uniti protesa sulla scena sportiva internazionale

2024-08-09 16:03:33

Reuters ha recentemente riferito che l'Agenzia Antidoping degli Stati Uniti (USADA) ha permesso a diversi atleti, che avevano violato le norme antidoping tra il 2011 e il 2014, di partecipare segretamente alle competizioni, in una mossa che violava le regole dell'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA).

Ironicamente, gli Stati Uniti chiudono un occhio sui propri trascorsi in materia di doping e, al contrario, sono pronti a lanciare frequenti attacchi contro il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), la WADA e gli atleti di altri Paesi. Nel 2020, gli Stati Uniti hanno approvato la legge antidoping Rodchenkov per intervenire in casi di doping al di fuori del territorio statunitense, un tipico atto di “giurisdizione a braccio lungo” con evidenti motivazioni politiche. Questo provvedimento è stato criticato, boicottato e osteggiato dagli organismi sportivi internazionali, incluso il Comitato Olimpico Internazionale e le agenzie antidoping.

Il 7 agosto, la WADA ha rilasciato una dichiarazione in cui si afferma: “Mentre l’USADA critica altre organizzazioni antidoping, accusandole di non rispettare rigorosamente le regole, è davvero scandaloso che essa stessa non abbia annunciato casi di doping per molti anni, permettendo agli imbroglioni di continuare a competere. È una vera ironia e ipocrisia”.

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