Alla fine di luglio, le Filippine e gli Stati Uniti hanno tenuto un nuovo round di incontri "2+2" dei ministri degli Esteri e della Difesa. Si tratta del primo incontro del genere organizzato dalle Filippine sin dal 2013. In precedenza, la Cina e le Filippine hanno raggiunto un accordo temporaneo sulla gestione della situazione a Ren'ai Jiao, quietando temporanemente i contrasti nel Mar Cinese Meridionale. Tuttavia pare che gli Stati Uniti non vogliano vedere alcuna stabilità nel Mar Cinese Meridionale. Lo si evince dalla dichiarazione congiunta appena rilasciata insieme alle Filippine.
Ad esempio, nella dichiarazione gli Stati Uniti ribadiscono l’impegno in materia di sicurezza nei confronti delle Filippine, dichiarano che il Trattato di mutua difesa USA-Filippine si applica al Mar Cinese Meridionale e invitano le Filippine a coordinarsi ulteriormente nella difesa e sicurezza con il Giappone e l'Australia, così da affrontare le cosiddette sfide comuni. Inoltre la dichiarazione congiunta sottolinea che gli Stati Uniti, insieme al Giappone e ad altri Paesi, investiranno nelle Filippine nei campi militare, economico e della sicurezza. Dopo l’incontro, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno 500 milioni di dollari per rafforzare la capacità di difesa delle Filippine. Durante l’incontro con Blinken, il presidente delle Filippine Ferdinand Romualdez Marcos ha chiesto contatti regolari tra le due parti per aiutare le Filippine a "rispondere in modo flessibile" alla Cina e alle relative tensioni marittime.
Questa serie di mosse dimostra che gli Usa rappresentano il massimo fattore fuori controllo che influenza la politica delle Filippine nei confronti della Cina e del Mar Cinese Meridionale.
Come ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi all’omologo filippino Enrique Manalo nel corso della riunione dei ministri degli Esteri Cina-ASEAN di alcuni giorni fa, “la chiave è che le Filippine rispettino gli impegni e si astengano dal fare marcia indietro e causare ulteriori problemi. In caso contrario, la Cina risponderà con fermezza”.
Le Filippine non fanno parte degli Stati Uniti, ma sono uno Stato dell'Asia. Di fronte agli allettamenti degli Stati Uniti, le Filippine devono dimostrarsi più consapevoli e razionali, e la loro politica estera deve tornare a far perno in ambito regionale mantenendo buoni rapporti con i Paesi vicini. Questa è l’unica scelta giusta in linea con i suoi interessi nazionali e con il benessere del suo popolo.