Il 23 luglio, a Beijing, dopo tre giorni di dialogo interno per la riconciliazione, 14 fazioni palestinesi hanno firmato congiuntamente la “Dichiarazione di Beijing” per porre fine alle divisioni e rafforzare l’unità nazionale della Palestina. La dichiarazione chiarisce che l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) è l'unico rappresentante legittimo del popolo palestinese, raggiungendo inoltre un accordo sull’amministrazione post-bellica di Gaza e sulla formazione di un governo di riconciliazione nazionale ad interim.
Nei loro discorsi, i rappresentanti delle delegazioni di Fatah e Hamas, a nome delle varie fazioni palestinesi, hanno ringraziato la Cina per il suo fermo sostegno a lungo termine e l'aiuto disinteressato offerto alla Palestina, apprezzando molto i suoi sforzi per ottenere giustizia per la Palestina nella comunità internazionale. La TV saudita Al-Arabiya ha commentato affermando che le mosse diplomatiche della Cina dimostrano il suo senso di responsabilità e sono "notevoli" e "ammirevoli".
Il mondo esterno ha notato che l'appello più forte lanciato da questo dialogo di riconciliazione interna è quello di ottenere una vera e propria indipendenza statale per la Palestina, in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite in materia. Tuttavia, perché le varie fazioni palestinesi hanno potuto raggiungere la riconciliazione proprio a Beijing? Perché sulla questione palestinese, la Cina non ha mai avuto alcun interesse personale, e si è sempre schierata dalla parte della pace e dalla parte della coscienza dell’umanità. Dallo scoppio del nuovo round del conflitto israelo-palestinese nell'ottobre dello scorso anno, il presidente cinese, Xi Jinping, ha ripetutamente ribadito la posizione e la proposta della Cina, chiedendo un cessate il fuoco e la tregua immediati per impedire l'espansione del conflitto, e sottolineando che la via d'uscita fondamentale avrebbe dovuto essere l’attuazione della “soluzione dei due Stati” e la promozione di una soluzione pronta, completa, giusta e duratura alla questione palestinese. La Cina ha sempre sostenuto la parte palestinese nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Durante la sua presidenza di turno ha anche spinto con forza per l'adozione della prima risoluzione sul cessate il fuoco dallo scoppio dell'attuale fase bellica.
Dalla stretta di mano dello scorso anno a Beijing tra Arabia Saudita e Iran, alla firma della Dichiarazione di Beijing da parte delle fazioni palestinesi, le due più importanti riconciliazioni avvenute nel Medio Oriente hanno dimostrato che la Cina è sempre stata sincera nell'aiutare il Medio Oriente a svilupparsi pacificamente, e che è sempre stata un'amica sincera e affidabile dei Paesi arabi.