Il 19 luglio, ora locale, la WTO ha tenuto la seconda sessione della nona revisione della politica commerciale cinese. La delegazione cinese ha introdotto ai membri dell’organizzazione lo spirito della Terza Sessione Plenaria del XX Comitato Centrale del PCC che si è recentemente conclusa, e ha risposto in modo esauriente e attivo alle preoccupazioni dei membri della WTO sulle politiche economiche e commerciali della Cina.

La parte cinese ha dichiarato che durante la Terza Sessione Plenaria del XX Comitato Centrale del PCC è stata approvata la Decisione del Comitato Centrale del PCC sull’ulteriore espansione delle riforme e sulla promozione della modernizzazione in stile cinese. In futuro, la Cina continuerà l’espansione completa della riforma, l’apertura e la promozione di uno sviluppo di alta qualità, e porterà nuove e maggiori opportunità al mondo.

Confutando le accuse infondate di alcuni membri della WTO secondo cui la Cina avrebbe la “sovraccapacità” e attuerebbe la “coercizione economica”, la parte cinese ha sottolineato che la politica cinese di sussidi è in linea con le regole della WTO e che il successo delle imprese cinesi deriva dalla concorrenza di mercato piuttosto che dai sussidi governativi. I prodotti cinesi di nuove energie hanno contribuito positivamente alla transizione verde globale a basse emissioni di carbonio e alla lotta contro i cambiamenti climatici. A livello globale, l’offerta di questi prodotti è ancora lontana dal soddisfare la domanda e non c’è affatto una “sovraccapacità”.

La cosiddetta “coercizione economica” non è stata, non è e non sarà la politica commerciale della Cina. La vera fonte di coercizione economica consiste nel fatto che i singoli membri della WTO elaborano liste di controllo di vari tipi e impongono arbitrariamente sanzioni a imprese e individui di altri membri.