Cina: risolute opposizioni sulla cosiddetta “legge sulla promozione di una risoluzione della disputa Xizang-Cina”

2024-07-13 21:33:31

Il 13 luglio, il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha risposto alla domanda di un giornalista sulla firma da parte degli Stati Uniti della cosiddetta “Legge sulla promozione di una risoluzione della disputa Xizang-Cina”.

Il portavoce ha dichiarato che la cosiddetta “legge sulla promozione di una risoluzione della disputa Xizang-Cina” viola la posizione e le promesse del governo statunitense e le norme fondamentali delle relazioni internazionali, interferisce gravemente negli affari interni della Cina, mina gravemente gli interessi della Cina e invia un segnale gravemente sbagliato alle forze dell’“indipendenza tibetana”. A ciò la Cina si oppone fermamente e ha già presentato severe rimostranze agli Stati Uniti.

Il portavoce ha aggiunto che Xizang fa parte della Cina sin dall’antichità. Gli affari Xizang sono affari interni della Cina che non ammette interferenze da parte di alcuna forza esterna. Nessuno e nessuna forza dovrebbe mai tentare di destabilizzare Xizang per contenere e sopprimere la Cina. Tali tentativi non avranno mai successo. Se gli Stati Uniti tireranno dritto per la loro strada, la Cina adotterà misure risolute per difendere fermamente la propria sovranità, sicurezza e interessi di sviluppo.

Il 13 luglio, la commissione per gli affari esteri dell’Assemblea popolare nazionale e la commissione della regione autonoma di Xizang della Conferenza consultiva politica del popolo cinese hanno espresso ferma opposizione e condanna agli Stati Uniti per l’approvazione e firma  della cosiddetta “Legge sulla promozione di una risoluzione della disputa Xizang-Cina”.

Nel corso di un simposio, i membri della commissione per gli affari etnici e religiosi del Comitato nazionale del CCPPC hanno detto che la cosiddetta legge è piena di punti di vista estremamente errati e retorica provocatoria e interferisce palesemente negli affari interni della Cina sotto la bandiera di “etnicità”, “religione” e “diritti umani”.

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