La NATO non può usare la Cina come capro espiatorio per la crisi ucraina

2024-07-11 20:50:43

Il 10 luglio, ora locale, durante il Vertice di Washington, la NATO ha rilasciato una dichiarazione controversa nel contesto della strategia statunitense di contenimento della Cina. Questa dichiarazione ha accusato la Cina in modo provocatorio, affermando che rappresenta una sfida per gli interessi, la sicurezza e i valori della NATO, e falsamente la dipinge come "sostenitore decisivo" della Russia.

La NATO, in qualità di principale responsabile del conflitto russo-ucraino, non solo evita di riflettere sulle proprie azioni, ma scarica le colpe sulla Cina. Tuttavia, la Cina ha continuamente promosso la pace e i negoziati, contrariamente alle accuse della NATO, dimostrando ancora una volta la vera natura di questo "residuo della Guerra Fredda

Il conflitto russo-ucraino, che dura da quasi due anni e mezzo, è sempre più riconosciuto come una conseguenza dell'espansione verso est della NATO, guidata dagli Stati Uniti, che ha ridotto progressivamente lo spazio di sicurezza della Russia, portando al conflitto attuale.

Gli Stati Uniti, per perseguire i propri interessi egemonici, sembrano determinati a non fermarsi. Alla fine di maggio di quest'anno, la NATO ha annunciato che continuerà a fornire supporto militare a lungo termine all'Ucraina, con un impegno finanziario di almeno 40 miliardi di euro all'anno.

Per nascondere le proprie responsabilità nel conflitto tra Russia e Ucraina, la NATO ha cercato di utilizzare la Cina come "capro espiatorio", creando false narrazioni. Tuttavia, gli Stati Uniti e i Paesi occidentali non hanno fornito alcuna prova concreta a sostegno di queste accuse. Un responsabile delle forze armate statunitensi ha addirittura ammesso che la Cina non ha fornito alcun supporto militare alla Russia durante il conflitto.

È ben noto che la Cina non ha giocato alcun ruolo nella creazione o nell'escalation della crisi ucraina. La posizione della Cina su questa questione è stata costantemente quella di promuovere i colloqui di pace e favorire una soluzione politica, un approccio ampiamente riconosciuto e apprezzato dalla comunità internazionale. Dopo l'inizio del conflitto, la Cina non ha mai fornito armi letali a nessuna delle parti coinvolte e ha rigorosamente controllato l'esportazione dei prodotti a duplice uso. 

Nell'ultimo anno, il governo cinese ha inviato il suo rappresentante speciale per gli affari eurasiatici in missioni diplomatiche tre volte, mirate a promuovere i colloqui di pace. È fondamentale che Washington e la NATO, creatori della crisi, riflettano sulle proprie azioni, smettano di incolpare altri attori e adottino azioni concrete per favorire la distensione della situazione. 

Come dichiarato dalla parte cinese, solo quando tutti i principali attori internazionali agiranno in modo costruttivo, anziché negativo, potremo intravedere una prospettiva di cessate il fuoco in questo conflitto.

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