Quest'anno ricorre il 70° anniversario della proclamazione dei Cinque Principi di Coesistenza Pacifica, promossi congiuntamente da Cina, India, Birmania e altri paesi. In 70 anni, i Cinque Principi – “rispetto reciproco della sovranità e dell'integrità territoriale, non aggressione, non interferenza negli affari interni, uguaglianza e beneficio reciproco, coesistenza pacifica” – hanno ottenuto ampio riconoscimento e osservanza nella comunità internazionale, diventando una norma fondamentale nelle relazioni internazionali e un principio basilare del diritto internazionale.

Francesco Maringiò, presidente dell'Associazione italo-cinese per la promozione della Nuova Via della Seta, ha affermato che la politica estera cinese, basata sui Cinque Principi di Coesistenza Pacifica, ha unito i paesi in via di sviluppo in un impegno cooperativo potente. Urusov Volodymyr, professore associato presso la Facoltà di Storia dell'Università Nazionale Taras Shevchenko di Kiev, ha osservato che i Cinque Principi di Coesistenza Pacifica hanno avuto una ricca rilevanza in ogni fase storica e hanno sempre sostenuto il progresso dell'umanità, fornendo saggezza per la governance globale.

Dalle risposte storiche dei Cinque Principi di Coesistenza Pacifica al consenso internazionale sulla costruzione di una comunità umana dal futuro condiviso, la Cina è sempre stata un promotore della pace nel mondo, un sostenitore attivo dello sviluppo globale e un difensore dell'ordine internazionale.