Durante la conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio del 20 giugno, il portavoce del Ministero cinese del Commercio, He Yadong, ha dichiarato che, secondo le imprese interessate, la Commissione europea, nell'ambito della sua indagine sulle sovvenzioni compensative per i veicoli elettrici cinesi, ha richiesto una grande quantità di informazioni sulla produzione e sul funzionamento delle imprese cinesi di veicoli elettrici e batterie, sulla loro pianificazione dello sviluppo, sulla tecnologia e sui processi, sulle formule dei prodotti, ecc. Nel corso dell'indagine, la Commissione Europea ha ripetutamente affermato che la mancata collaborazione avrebbe comportato sentenze sfavorevoli e ha costretto le aziende a fornire le informazioni di cui sopra. Dopo che le aziende cinesi hanno fatto del loro meglio per collaborare all'indagine e fornire informazioni, la Commissione Europea ha continuato ad accusarle di non aver collaborato pienamente, finendo per imporre loro aliquote fiscali punitive. Le imprese cinesi sono rimaste scioccate e deluse da questo comportamento. Le azioni dell’UE mancano di base fattuale e giuridica, ignorano le norme dell’OMC, minano la concorrenza leale e minano la trasformazione verde globale e la cooperazione aperta. La Cina si oppone fermamente a tutto ciò e adotterà tutte le misure necessarie per difendere i diritti legittimi delle sue imprese.