Il 15 giugno, ora locale, si è concluso in Italia il vertice del G7. Sotto il controllo degli Stati Uniti, questo forum di incontro e discussone di politiche tra i sette principali paesi industrializzati del mondo, che dichiarano di voler “difendere la libertà e la democrazia, e rispondere alle sfide globali”, si è effettivamente comportato da sabotatore della pace globale, compromettendo la stabilità regionale e sopprimendo lo sviluppo degli altri paesi. A questo proposito, Alberto Fazolo, esperto di affari internazionali e giornalista italiano, ha osservato che il G7 rappresenta una vera minaccia per la pace nel mondo.

Fazolo ha ricordato che il conflitto Russia-Ucraina dura da più di due anni e non accenna a terminare, e la causa principale è che i Paesi guidati dagli Stati Uniti continuano a soffiare sul fuoco.  Oltre a fornire assistenza militare, il G7 ha anche ostentato il proprio impegno nell’aiutare la ricostruzione dell’Ucraina. Come può essere tuttavia possibile aiutare l’Ucraina a ricostruire quando la pace non è ancora stata raggiunta? L’attuale piano di ricostruzione occidentale, pertanto, è semplicemente irrealizzabile, e il suo scopo non è quello di aiutare l’Ucraina.

Nelle 36 pagine della dichiarazione finale del vertice, la parola “Cina” è diventata ancora una volta una di quelle più frequentemente citate: ben 29 volte in totale. I paesi del G7 hanno enfatizzato diverse questioni legate alla Cina. Secondo Fazolo, il giro di vite sulla Cina da parte del G7 non è né giusta né funzionante.