Il 15 giugno il dipartimento americano della Difesa ha annunciato che il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha accettato l’invito degli USA a effettuare presto una visita ufficiale negli USA per portare avanti una discussione con Washington sul quadro di sicurezza del Medio Oriente. Secondo quanto riportato, il focus delle discussioni sarà sul piano di tregua a Gaza avanzato dagli USA, e gli scontri al confine tra Libano e Israele, con possibili trattative sulla consegna delle armi richieste da Israele.

Secondo quanto specificato da alcuni analisti, gli USA, che hanno dichiarato di voler “gettare acqua sul fuoco” in merito al conflitto israelo-palestinese, stanno di fatto gettandovi benzina da dietro le quinte, nel senso che, mentre forniscono alla Striscia di Gaza una goccia di aiuti, hanno anche continuato a fornire a Israele centinaia di tonnellate di munizioni.  L'opinione pubblica ritiene che le cosiddette "critiche" e "insoddisfazioni" dei politici americani nei confronti di Israele siano una copertura per deviare la pressione dell'opinione pubblica, e che il sostegno armato per Israele sia il vero atteggiamento degli Stati Uniti. A prescindere da come gli Stati Uniti si presentino, essi hanno una responsabilità innegabile per le sofferenze patite dalla popolazione della Striscia di Gaza.