Risposta del Ministero del Commercio cinese alla sentenza preliminare Ue sull'inchiesta anti-sovvenzioni contro veicoli elettrici cinesi

2024-06-12 20:50:39

Un giornalista, dopo aver ricordato che il 12 giugno la Commissione europea ha emesso la sua decisione preliminare sull’inchiesta anti-sovvenzioni contro i veicoli elettrici cinesi e ha voluto imporre dazi compensativi temporanei sulle auto elettriche importate dalla Cina, ha chiesto un commento della parte cinese al riguardo.

Il portavoce del Ministero del Commercio cinese ha risposto che la parte cinese in merito alla notizia citata, fa notare che l’Ue ha ignorato i fatti e le regole dell’OMC, trascurando le ripetute e forti obiezioni della Cina, nonché gli appelli e i tentativi di dissuasione da parte dei governi e delle comunità imprenditoriali dei diversi suoi Stati membri. La parte cinese ne è fortemente preoccupata e insoddisfatta, mentre il mondo industriale cinese ne è profondamente deluso e risolutamente contrariato.

Le conclusioni contenute nella divulgazione della sentenza europea sono prive di basi giuridiche e concrete. La Commissione Europea ignora il fatto oggettivo che il vantaggio della Cina nei veicoli elettrici deriva dalla libera concorrenza, ignora le regole dell’OMC, ignora la piena collaborazione delle imprese cinesi interessate nelle indagini pertinenti, architetta ed estremizza artificiosamente il cosiddetto programma di “sovvenzioni” e abusa della regola dei “fatti disponibili”; la concessione di una fascia di sovvenzioni anormalmente alta, costituisce un evidente atto protezionistico per creare e intensificare gli attriti commerciali, e rappresenta in realtà “un danno alla concorrenza leale” in nome della salvaguardia della stessa “concorrenza leale”, ed è quindi un atto di “massima ingiustizia”. La mossa della parte europea non solo danneggia i diritti e gli interessi legittimi dell’industria cinese dei veicoli elettrici, ma sconvolgerà e distorcerà anche la catena globale dell’approvvigionamento e dell’industria automobilistica, ivi compresa quella dell’Ue.

Da una parte la Commissione europea tiene alta la bandiera dello sviluppo verde e dall’altra brandisce il bastone del “protezionismo” contro gli altri, politicizzando e strumentalizzando le questioni economico-commerciali; questa mossa non è in linea con lo spirito dei consensi raggiunti tra i leader cinesi ed europei sul rafforzamento della cooperazione, e potrebbe influenzare il clima della cooperazione Cina-Ue in campo economico-commerciale, sfavorire gli interessi dei consumatori europei stessi e danneggiare anche la trasformazione verde dell’Ue e la cooperazione globale nella risposta al cambiamento climatico.

La Cina esorta l’Ue a correggere immediatamente il suo approccio errato, ad attuare efficacemente l’importante consenso raggiunto nel recente incontro tripartito tra i leader di Cina, Francia e Ue e a gestire adeguatamente le frizioni economiche e commerciali attraverso il dialogo e la consultazione. La Cina presterà molta attenzione ai progressi compiuti dall’Unione Europea e adotterà con determinazione tutte le misure necessarie per difendere i diritti e gli interessi legittimi delle aziende cinesi.

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