Cina: ferma opposizione alle illegali sanzioni statunitensi contro le imprese cinesi

2024-06-12 18:38:03

Il 12 giugno, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese Lin Jian ha presieduto una conferenza stampa ordinaria, durante la quale i media hanno richiesto un commento su una dichiarazione annunciata l’11 giugno dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti; secondo questa dichiarazione, tre imprese cinesi sono state incluse nell’“Uyghur Forced Labour Prevention Act Entity List” con il sospetto di “lavori forzati ai danni degli uiguri”, e sarà vietata l’importazione dei loro prodotti.

In risposta, Lin Jian ha affermato che gli Stati Uniti hanno imposto ancora una volta sanzioni illegali alle imprese cinesi con il pretesto della tutela dei diritti umani, cosa a cui la Cina si oppone risolutamente e che condanna fermamente. La Cina esorta gli Stati Uniti a revocare immediatamente le sanzioni unilaterali illegali contro le imprese cinesi.

Il governo cinese ha ripetutamente citato un gran numero di fatti a dimostrazione che i cosiddetti “lavori forzati” e “genocidio” non sono altro che bugie inventate da una piccola minoranza di attivisti anticinesi, con l’obiettivo di destabilizzare il Xinjiang e screditare la Cina. Le sanzioni statunitensi contro le imprese cinesi sulla base di menzogne sono una grave interferenza negli affari interni della Cina, una grande perturbazione del normale ordine del mercato, nonché un’estrema violazione delle regole del commercio internazionale e delle norme fondamentali delle relazioni internazionali. In realtà, queste azioni non sono altro che un tentativo di creare “disoccupazione forzata” nel Xinjiang, violando i diritti alla sopravvivenza, all’occupazione e allo sviluppo della popolazione del Xinjiang.

Lin Jian ha sottolineato che se gli Stati Uniti fossero davvero preoccupati per i diritti umani, dovrebbero adottare misure per risolvere efficacemente i propri problemi interni di discriminazione razziale, violenza armata e abuso di droga, invece di interferire con altri Paesi e imporre sanzioni indiscriminatamente.

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