Il 5 giugno il membro dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del PCC e ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha avuto un colloquio a Beijing con il ministro degli Esteri venezuelano Yván Gil Pinto.

Per l’occasione, Wang Yi ha ricordato che quest’anno ricorre il 50esimo anniversario dell’allacciamento delle relazioni diplomatiche tra Cina e Venezuela. Su questo significativo momento storico di congiunzione tra il passato e il futuro, i due paesi dovranno persistere verso l’importante consenso raggiunto tra i due capi di Stato, riassumere in modo sistematico le esperienze di successo delle relazioni bilaterali nell’ultimo mezzo secolo, realizzando una lungimirante pianificazione strategica e iniettando le connotazioni della nuova epoca al partenariato strategico di ogni tempo tra Cina e Venezuela.

Il capo della diplomazia cinese ha ribadito che la Cina sostiene gli sforzi venezuelani per la salvaguardia della sovranità e della dignità nazionale, supporta il paese lungo un percorso di sviluppo in linea con le proprie condizioni nazionali, affinché il Venezuela possa svolgere un ruolo maggiore nel mondo, in particolare nella regione dell’America-Latina. La Cina è intenzionata ad impegnarsi insieme al Venezuela per ampliare ulteriormente il commercio bilaterale, estendere i settori di cooperazione e valorizzarne il potenziale di collaborazione, aiutando il paese ad accelerare il processo di industrializzazione e di diversificazione economica. Wang Yi ha aggiunto che, in quanto membri importanti del “Global South”, Cina e Venezuela dovrebbero lavorare a stretto contatto nell'arena multilaterale internazionale, affrontando congiuntamente le sfide globali.

Dal canto suo, Yván Gil Pinto ha detto che il Venezuela è uno dei migliori partner della Cina nella Regione dell’America-Latina. Il Venezuela persiste da sempre nel rispetto del principio di “Una Sola Cina”, e sostiene continuamente e in modo risoluto le questioni degli interessi fondamentali che riguardano la sovranità e l’integrità territoriale della Cina, apprezzando il “Consenso in Sei Punti” pubblicato da Cina e Brasile per la soluzione politica della crisi ucraina.