Il presidente filippino Ferdinand Marcos, nel suo recente discorso tematico al 21° Dialogo di Shangri-La, ha affermato che sia la “Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare” che il cosiddetto "arbitrato sul Mar Cinese Meridionale" riconoscono i diritti legittimi delle Filippine. Ha anche rilasciato una dura dichiarazione alla Cina, annunciando che le Filippine non avrebbero fatto concessioni sulla questione territoriale. A questo proposito, il rappresentante cinese ha dichiarato chiaramente che la Cina ha esercitato una sufficiente prudenza nei confronti delle violazioni dei diritti e delle provocazioni, ma anche che la tolleranza della parte cinese ha un certo limite e che quindi auspica che i singoli paesi comprendano la posta in gioco e tornino sulla giusta strada del dialogo e della consultazione.
Nel 2013, sullo scenario della strategia statunitense del “riequilibrio dell’Asia-Pacifico”, le Filippine hanno avviato unilateralmente l’“arbitrato sul Mar Cinese Meridionale” e hanno inscenato una farsa politica in veste legale. Il comportamento delle Filippine viola l'accordo tra Cina e Filippine di risolvere le controversie attraverso negoziati bilaterali e contravviene agli impegni assunti con la “Dichiarazione sulla condotta delle parti nel Mar Cinese Meridionale”, nonché alle disposizioni restrittive della “Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del Mare” sull'applicazione delle procedure arbitrali.
Va sottolineato che dall’allacciamento delle relazioni diplomatiche tra Cina e Filippine negli anni ’70, l’impatto della questione del Mar Cinese Meridionale sulle relazioni bilaterali è stato generalmente mantenuto entro certi limiti. Tuttavia, dopo l’insediamento del governo Marcos nel 2022, le navi filippine si sono spesso introdotte nelle acque cinesi della barriera corallina di Ren’ai e dell’Isola Huangyan, portando a un costante declino delle relazioni tra i due Paesi.
Il professore dell’Università delle Filippine Tuazon ha sottolineato che gli USA utilizzano Marcos come uno strumento o un burattino in una guerra per procura. Il governo filippino è disposto a svolgere il ruolo di subalterno per l’egemonia statunitense negli affari regionali.
Inoltre, è un’opinione diffusa che l’ingente ricchezza della famiglia Marcos nascosta negli Stati Uniti sia anche un fattore importante per spingere il governo filippino a cedere agli Stati Uniti.
Durante il Dialogo di Shangri-La, i ministri della Difesa cinese e americano hanno tenuto un incontro di 75 minuti. La Cina ha chiaramente sottolineato che l'attuale atto illegale e provocatorio delle Filippine su questioni come quella sulla barriera corallina di Ren’ai è strettamente legato all'incoraggiamento e al sostegno di forze esterne, a cui la Cina si oppone risolutamente, e che insisterà nel risolvere le controversie attraverso consultazioni su un piano di parità, sulla base del rispetto degli impegni assunti, ma non tollererà mai i comportamenti che portano l’intensificarsi delle provocazioni.
I tentativi delle Filippine di raggiungere i propri obiettivi attraverso false storie non inganneranno la comunità internazionale, ma confermeranno soltanto che sono uno strumento dell’egemonia statunitense e un distruttore della pace regionale, spingendo sé stesse in una situazione pericolosa e di isolamento.