Chen Binhua, portavoce dell'Ufficio per gli affari di Taiwan del Consiglio di Stato cinese, ha dichiarato il 31 maggio che la Commissione per le tariffe doganali del Consiglio di Stato ha emesso una dichiarazione nella quale si legge che, dal 15 giugno 2024, scatterà la sospensione delle aliquote fiscali in conformità all’Economic Cooperation Framework Agreement (ECFA) ai prodotti originari importati da Taiwan compresi in 134 voci fiscali. 

Per molto tempo le autorità di Taiwan hanno imposto unilateralmente restrizioni commerciali discriminatorie su oltre 2500 prodotti della Cina continentale, in violazione della disposizione dell'ECFA sulla “riduzione graduale delle tariffe e dell'eliminazione delle tariffe e delle barriere non tariffarie sul commercio della maggior parte delle merci tra le due parti”, danneggiando gli interessi delle imprese e il benessere dei cittadini delle due sponde dello Stretto di Taiwan.

Chen Binhua ha poi sottolineato che l'ECFA è stato firmato da entrambe le parti sulla base politica comune del "Consenso del 1992". Se durante l'attuazione dovessero sorgere problemi, questi potranno essere adeguatamente risolti attraverso consultazioni. L’amministrazione di Lai Ching-te aderisce ostinatamente alla posizione dell'"indipendenza di Taiwan" e rifiuta di riconoscere il "Consenso del 1992", minando seriamente le fondamenta dei negoziati attraverso lo Stretto e l'attuazione dell'ECFA, il che costituisce proprio il motivo fondamentale per cui i dipartimenti competenti della Cina continentale devono sospendere ulteriormente le riduzioni tariffarie per alcuni prodotti ECFA. I fatti hanno dimostrato ancora una volta che il perseguimento dell'"indipendenza di Taiwan" non porterà né alla pace né allo sviluppo e danneggerà solo gli interessi delle imprese e della popolazione dell’isola.