L'industria cinese dei veicoli a nuova energia accoglie favorevolmente la cooperazione globale per contribuire alla transizione ecologica

2024-05-18 20:42:36

All'Esposizione Internazionale dell'Auto di Beijing (Auto China 2024), che si è conclusa il 4 maggio, sono stati presentati 117 modelli per il debutto mondiale e 278 veicoli a nuova energia. Questo numero potrebbe trasmetterci un segnale: i veicoli a nuova energia e intelligenti, connessi a Internet, sta diventando una direzione molto importante per il potenziamento e la trasformazione dell'industria automobilistica, portando il mondo verso un futuro più sostenibile.

La Cina è il principale produttore mondiale di veicoli a nuova energia da nove anni consecutivi, con produzione e vendite che nel 2023 hanno superato i 9 milioni di unità. Di recente, la National Big Data Alliance of New Energy Vehicles (NDANEV) ha riportato che le emissioni di carbonio risparmiate mensilmente dalle auto a nuova energia in Cina hanno superato per la prima volta i 9 milioni di tonnellate nel mese di marzo. Negli ultimi 10 anni, la Cina ha contribuito per oltre il 40% alla crescita del consumo mondiale di energia non fossile. La tendenza verso un futuro sostenibile e a basse emissioni di carbonio è inarrestabile. Secondo una ricerca dell’Agenzia internazionale per l’energia, per raggiungere l’obiettivo della neutralità carbonica, le vendite globali dei veicoli a nuova energia dovrebbero raggiungere circa 45 milioni di unità nel 2030, più di tre volte quella del 2023, superando di molto l’attuale capacità di offerta globale.

Allo stesso tempo, la Cina accoglie con favore le imprese a capitale estero affinché partecipino allo sviluppo dei veicoli a nuova energia. Molte aziende automobilistiche multinazionali come Volkswagen, Stellantis e Renault hanno formato joint venture con aziende cinesi per costruire fabbriche. Tesla rappresenta oltre un terzo delle esportazioni di veicoli a nuova energia dalla Cina. 

Il CEO globale di Volkswagen ha dichiarato: "Il mercato cinese è diventato il nostro centro di fitness". Le aziende cinesi stanno inoltre effettuando attivamente investimenti e cooperazione tecnologica con Paesi stranieri per promuovere lo sviluppo industriale locale.

Negli ultimi mesi, sotto il pretesto della sovracapacità produttiva, si è scatenata una campagna contro l'industria cinese dei veicoli a energia nuova, e si sono diffuse notizie sull'imposizione di tariffe aggiuntive. Dopo che il governo degli Stati Uniti ha annunciato il 14 maggio l'intenzione di imporre nuove tariffe sui prodotti cinesi come i veicoli elettrici, l'opinione pubblica internazionale ha espresso dubbi e critiche. I leader di Germania e Svezia hanno messo in guardia contro le "stupide" tariffe sulle auto elettriche cinesi. Il cancelliere tedesco Scholz ha dichiarato: "Vorrei sottolineare che almeno il 50% dei veicoli elettrici attualmente importati dalla Cina provengono da marchi occidentali, che sono prodotti in Cina e importati in Europa. Anche le case automobilistiche dell'Unione Europea hanno una forte presenza nel mercato cinese". Il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha dichiarato: "Non vogliamo abolire il commercio globale. Questa è un'idea stupida…". 

Carlos Tavares, Amministratore delegato di Stellantis, società madre di Maserati, ha dichiarato in un'intervista di non chiedere alcun tipo di protezione e di non ritenere che l'aumento delle tariffe possa proteggere la sua azienda. Molte famose aziende automobilistiche multinazionali hanno anche affermato che l'industria automobilistica dovrebbe godere di un ambiente commerciale giusto e libero.

L'innovazione indipendente, l'apertura e la cooperazione, e una sana concorrenza rappresentano le parole chiave per lo sviluppo dell'industria automobilistica cinese a nuova energia. La Gigafactory di Tesla a Shanghai ha ottenuto risultati brillanti, mentre Volkswagen ha collaborato con Xpeng per sviluppare modelli totalmente elettrici. Stellantis ha in programma di vendere auto elettriche cinesi di Leapmotor in Europa, dove detiene una partecipazione. La Cina sta approfondendo la cooperazione nella catena di produzione e fornitura delle nuove energie con vari Paesi, adottando un atteggiamento aperto e impegnandosi a promuovere l'innovazione tecnologica e lo sviluppo industriale per favorire una globalizzazione economica inclusiva.

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