L'operazione militare lanciata dall'esercito israeliano contro Rafah ha avuto un grande impatto sul lavoro di soccorso medico locale e le principali istituzioni mediche sono state costrette a smettere di lavorare. Molti malati e feriti non possono ricevere cure tempestive ed efficaci, e sono costretti a continuare a soffrire per le loro ferite e malattie, lottando per sopravvivere sotto il fuoco dell'esercito israeliano.
Oggi non ci sono più ospedali a Rafah, ma le condizioni dei feriti richiedono cure mediche costanti. La chiusura del valico di Rafah ha contribuito notevolmente alla mancanza di forniture mediche e alla perdita della possibilità di recarsi all'estero per le cure, con il risultato di un grave disastro umanitario per i feriti.