Inviato speciale cinese dà il via al terzo round di diplomazia navetta per la soluzione politica della crisi ucraina

2024-05-10 19:54:38

Dal 3 al 9 maggio, l’ambasciatore Li Hui, inviato speciale del governo cinese per gli affari eurasiatici, ha condotto il terzo round di diplomazia navetta sulla soluzione politica della crisi ucraina. Ha visitato successivamente la Turchia, l'Egitto, l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti e ha avuto incontri con il vice ministro degli Esteri turco Burak Akçapar, l’assistente del ministro degli Affari Esteri dell'Egitto, il ministro di Stato saudita e consigliere per la sicurezza nazionale Musaad bin Mohammed Al Aiban, il consigliere per gli Affari Esteri del Presidente degli Emirati Arabi Uniti Anwar Gargash e il ministro degli affari per la cooperazione internazionale Reem Bint Ebrahim Al Hashimy. Prima e dopo la visita, l’inviato speciale Li Hui ha anche comunicato con funzionari di Brasile, Sud Africa, Indonesia, Kazakistan e altri paesi. La Cina ha avuto uno scambio approfondito di opinioni con tutte le parti sulla crisi ucraina, e tutte le parti in generale hanno concordato con le seguenti proposte della Cina nel chiedere un raffreddamento della situazione:

Primo, chiedere l'osservanza dei “tre principi” per calmare la situazione, vale a dire che il campo di battaglia non dovrebbe espandersi, il conflitto non dovrebbe intensificarsi e tutte le parti dovrebbero cessare il fuoco incrociato.

Secondo, intraprendere l'unica via fattibile per risolvere la crisi ucraina, ovvero il dialogo e il negoziato. Le parti in conflitto dovrebbero creare le condizioni per la ripresa del dialogo diretto e promuovere l’allentamento della situazione fino al raggiungimento di un cessate il fuoco completo.

Terzo, intensificare l'assistenza umanitaria nelle aree interessate e migliorare la situazione umanitaria, al fine di prevenire l'emergere di una crisi più ampia. Le parti in conflitto dovrebbero astenersi dall'attaccare i civili e le strutture pubbliche, proteggere le donne, i bambini e le altre vittime del conflitto e rispettare i diritti fondamentali dei prigionieri di guerra. Favorire inoltre lo scambio di prigionieri di guerra tra le parti in conflitto.

Quarto, opporsi all'uso di armi nucleari, biologiche e chimiche, prevenire la proliferazione nucleare ed evitare crisi nucleare.

Quinto, opporsi agli attacchi armati contro impianti nucleari pacifici come le centrali nucleari. Tutte le parti dovrebbero rispettare il diritto internazionale, compresa la Convenzione sulla Sicurezza Nucleare ed evitare risolutamente gli incidenti nucleari causati dall’uomo.

Sesto, sostenere congiuntamente la cooperazione internazionale in materia di energia, finanza, commercio di cereali, trasporti, ecc., mantenere congiuntamente la sicurezza delle infrastrutture chiave come oleodotti e gasdotti, impianti di energia elettrica e cavi ottici sottomarini e garantire la stabilità della catena industriale e della supply chain globale.

Tutte le parti hanno concordato di continuare a mantenere la comunicazione e il coordinamento, accogliendo con favore il sostegno della comunità internazionale nei suoi sforzi per raffreddare la situazione e di svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere il cessate il fuoco e la fine degli scontri, nonché nella promozione dei colloqui per la pace.


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