Cina: la cosiddetta “sovraccapacità produttiva” indicata dagli USA è una falsa narrazione

2024-04-30 18:08:43

Il 30 aprile, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha presieduto una conferenza stampa di routine, durante la quale un giornalista ha posto una domanda sulla preoccupazione espressa dal segretario di Stato americano, Antony Blinken, riguardo alla cosiddetta “sovraccapacità produttiva della Cina”.

Il portavoce Lin Jian ha dichiarato che la campagna di propaganda sulla cosiddetta “sovraccapacità della Cina” viola il principio di base del vantaggio comparativo, il quale è stato un pilastro dell’economia occidentale per più di 200 anni. Secondo tale principio, tutti i Paesi producono ed esportano i prodotti in cui vantano un vantaggio comparativo, che costituisce l’essenza del commercio internazionale.

Se la produzione supera il fabbisogno nazionale, si parla di sovraccapacità, che richiede la riduzione della capacità produttiva. Ma se ciò avvenisse, su cosa si baserebbe il commercio tra i Paesi?

Lin Jian ha inoltre sottolineato che mentre si afferma che la Cina ha una sovraccapacità quando esporta il 12% della sua produzione di auto elettriche, ma perché non viene etichettato come sovraccapacità quando l’80% della produzione di auto della Germania, il 50% del Giappone e il 25% degli Stati Uniti è destinato all’esportazione?

Il portavoce ha inoltre aggiunto che secondo i calcoli dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, per raggiungere l’obiettivo globale di neutralità delle emissioni di carbonio, la domanda mondiale di veicoli a nuova energia dovrà raggiungere i 45 milioni di unità nel 2030, ovvero 4,5 volte il volume del 2022. L’attuale capacità produttiva globale è ben lontana dal soddisfare le reali esigenze del mercato, e quindi come si può parlare di eccesso?

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