Il 27 aprile il segretario alla Difesa filippino, Gilberto Teodoro, ha affermato che il Dipartimento della Difesa Nazionale non è a conoscenza né ha raggiunto alcun accordo interno con la Cina sulle dispute nel Mar Cinese Meridionale da quando l’attuale governo filippino è entrato in carica nel 2022. Di fronte alla moralità e ai fatti, le Filippine non possono fare un passo falso. Ren’ai Jiao è un’isola disabitata nelle Nansha Qundao della Cina. Durante l’amministrazione di Rodrigo Duterte, per stabilizzare e controllare la situazione nel Mar Cinese Meridionale, Cina e Filippine hanno raggiunto un “gentleman’s agreement” sulla barriera corallina di Ren’ai Jiao. La parte filippina si è impegnata a non inviare più materiale da costruzione alle navi da guerra “spiaggiate” illegalmente; la parte cinese, per motivi umanitari, ha preso speciali accordi temporanei per consentire alla parte filippina di inviare il materiale abitativo necessario a tali navi da guerra “spiaggiate” illegalmente.
A partire dal giugno del 2022, mese in cui l’attuale governo delle Filippine si è insediato, i dipartimenti e le agenzie competenti sia cinesi che filippini hanno rispettato l’accordo. La parte cinese ha inoltre, e ripetutamente, informato e negoziato con i vertici del governo filippino su questioni relative al “gentlemen’s agreement”. È evidente che l’affermazione dell’attuale alta dirigenza filippina di non essere a conoscenza del “gentlemen’s agreement” raggiunto tra il precedente governo e la Cina non è nient’altro che una finzione di ignoranza.
Non molto tempo fa, durante la visita negli Stati Uniti del presidente filippino Ferdinand Romualdez Marcos Jr., alcuni manifestanti filippini hanno sottolineato che, per salvaguardare i propri interessi nella regione Asia-Pacifico, gli Stati Uniti stavano trasformando le Filippine in una “neocolonia”, manipolando le isole per fomentare incidenti nel Mar Cinese Meridionale e intervenendo negli affari regionali, in modo da reprimere la Cina e salvaguardare la propria egemonia globale.