Cina “molto delusa” da veto Usa ad adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite

2024-04-19 11:04:12

Nel pomeriggio di giovedì 18 aprile, a causa di un veto posto dagli Stati Uniti, in qualità di membro permanente del Consiglio di Sicurezza, è stata bloccata la bozza di risoluzione che raccomandava l’adesione a pieno titolo della Palestina alle Nazioni Unite. Nel suo discorso esplicativo dopo la votazione, il rappresentante permanente cinese presso le Nazioni Unite, Fu Cong, ha affermato: “oggi è un giorno triste perché la richiesta della Palestina di diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite è stata respinta a causa del veto degli Stati Uniti. Il sogno decennale del popolo palestinese è stato infranto senza pietà. La parte cinese è molto delusa da questa decisione degli Stati Uniti.”

Secondo Fu Cong, la creazione di uno Stato indipendente è stata il desiderio a lungo accarezzato dal popolo palestinese per generazioni, e l’adesione formale alle Nazioni Unite è un passo fondamentale in questa direzione. Fu Cong ha affermato che i paesi interessati che non sostengono la richiesta della Palestina di diventare un membro ufficiale delle Nazioni Unite hanno sostenuto che lo Stato palestinese non ha la capacità di governare il Paese, e su questo non possiamo essere d’accordo. La situazione in Palestina ha subito molti cambiamenti negli ultimi 13 anni, il più fondamentale dei quali è la continua espansione degli insediamenti in Cisgiordania, e lo spazio vitale della Palestina come paese è stato continuamente ridotto, oltre a ciò, le basi della “soluzione dei due Stati” continuano ad essere erose.

Fu Cong ha inoltre aggiunto che ciò che è ancora più inaccettabile è che i paesi interessati si chiedano anche se la Palestina soddisfi lo status di membro stabilito nella Carta delle Nazioni Unite, il che lascia intendere che il fatto che la Palestina sia un Paese “amante della pace” sia ancora una questione. Chiunque, per calcoli eminentemente politici, non sostenga la mozione per riconoscere la Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, lo dica apertamente, senza ricorrere a scuse per infliggere un danno secondario al popolo palestinese.

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