Cina e Germania concordano di rafforzare il contatto strategico

2024-04-17 19:12:43

Nel corso della conferenza stampa ordinaria tenutasi il 17 aprile al Ministero degli Esteri cinese, un giornalista ha chiesto al portavoce Lin Jian di commentare la tre- giorni di visita, appena conclusa, effettuata in Cina dal cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Lin Jian ha affermato che, dal 14 al 16 aprile, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha effettuato, su invito, una visita ufficiale in Cina. Durante l’incontro, i leader dei due Paesi hanno concordato di continuare a rafforzare il contatto strategico, approfondire la cooperazione di mutuo vantaggio, promuovere lo sviluppo stabile e sano delle relazioni sino-europee, opporsi alla recisione dei legami economici tra i due Paesi ed affrontare insieme le sfide globali dando più elementi stabili e sicuri al mondo.

Lin Jian ha detto che durante l’incontro con il cancelliere tedesco di ieri, il presidente Xi Jinping ha affermato che la Cina incoraggia e sostiene ogni forma di impegno a favore della risoluzione pacifica della crisi, chiede che le parti interessate convochino nel momento opportuno una conferenza di pace internazionale riconosciuta da Russia e Ucraina, con la partecipazione equa di tutte le parti coinvolte e che incentiva la discussione paritaria di tutti i piani di pace; ha aggiunto che la Cina intende mantenere stretto contatto con tutte le parti interessate, compresa la Germania.  

Il presidente Xi Jinping ha sottolineato che la catena industriale e quella di approvvigionamento di Cina e Germania possiedono grande complementarità e che i mercati dei due Paesi sono altamente interdipendenti. La cooperazione di mutuo vantaggio tra Cina e Germania non rappresenta un “rischio”, ma una garanzia della stabilità delle relazioni bilaterali e le opportunità per il futuro. La cosiddetta affermazione secondo cui “la capacità produttiva eccessiva della Cina porterà conseguenze negative al mercato mondiale” costituisce una falsa asserzione; adottare misure protezionistiche con il protesto di “capacità produttiva eccessiva” non farà altro che danneggiare la stabilità e la fluida circolazione della catena industriale e quella di approvvigionamento e rallentare la riconversione ecologica dell’economia mondiale e lo sviluppo delle industrie emergenti.  

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