Speculazioni americane su “minaccia cyberattacco cinese” sono una calunnia

2024-04-15 12:08:39

Nel rapporto “Volt Typhoon: azioni di frode cooperativa da parte dei dipartimenti di intelligence americani verso il Congresso e i contribuenti statunitensi” pubblicato nella mattinata del 15 aprile dal National Computer Virus Emergency Response Center della Cina(CVERC), è stata rivelata la completa infondatezza di un enorme caso di diffamazione ai danni della Cina, architettata dai dipartimenti di intelligence statunitensi, ed effettuata con la scusa della cosiddetta “minaccia del cyberattacco cinese” al fine di ottenere un maggiore stanziamento di budget da parte dell’amministrazione USA.

Il primo febbraio 2024, la Camera USA ha organizzato un’udienza sulla cosiddetta “minaccia del cyberattacco cinese”, durante la quale è stata portata avanti una discussione incentrata principalmente sull’organizzazione di hacker “Volt Typhoon”, rivelata a maggio 2023 dalla Microsoft, che la definisce un’organizzazione “appoggiata dal governo cinese” che costituisce una grave minaccia alla sicurezza nazionale USA.

In merito all’accusa, un gruppo tecnico congiunto cinese ha proceduto ad un’analisi sull’origine del fatto, scoprendo che l’accusa era priva di prove e costituiva una calunnia architettata e portata avanti al solo fine di diffamare l’immagine estera e lo sviluppo della Cina.

Secondo le analisi, il programma di virus menzionato da Washington non presenta affatto dei caratteri di azioni di un’organizzazione di hacker con background statale, e al contrario, si dimostra evidentemente più collegata ad un certo “Dark power”, gruppo di criminalità online che effettua estorsioni tramite virus informatici.

Sempre secondo il rapporto, “Volt Typhoon” rappresenta una frode  al Congresso e ai contribuenti americani, complottata congiuntamente dai dipartimenti di intelligence e dai politicanti anti Cina, con cui si è diffusa la  teoria della “minaccia sul cyberattacco cinese” entro il potere amministrativo, così da poter giustificare la richiesta di un continuo aumento del budget della cybersicurezza.

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