La Cina al fianco del Sud del mondo per uno sviluppo globale equo

2024-04-03 10:21:55

La Cina rappresenta una forza trainante cruciale per la prosperità del cosiddetto Sud del mondo, ovvero per quell'insieme di Paesi emergenti e in via di sviluppo altrimenti lasciati al loro destino. Gli ultimi dati diffusi dalla General Administration of Customs People's Republic of China, contenenti i valori totali delle esportazioni e importazioni effettuate dal Paese per ciascuna nazione/regione nei primi due mesi del 2024, lasciano poco spazio all'immaginazione. Gli aumenti più rilevanti rispetto allo stesso periodo preso in esame nel 2023 coincidono proprio con i Paesi in via di sviluppo o appartenenti al Global South. Il combinato export/import con Brasile, Indonesia, India e Vietnam, per citare i casi più emblematici, è aumentato rispettivamente del +37,3%, +5%, +19,4%, +25,7%. Bene anche la Federazione Russa, che ha fatto segnare un +12,4%, e il Sudafrica con il +4,4%. L'Asean ha registrato nel suo complesso un aumento del +8%, mentre America Latina e Africa si sono attestate entrambe al +17,3%.

Non bastassero i dati economici ad evidenziare il ruolo giocato dalla Cina per lo sviluppo del Sud Globale, può essere utile consultare il Global Diplomacy Index 2024 realizzato dal Lowy Institute. Si tratta di uno strumento interattivo che mappa le reti diplomatiche più significative del mondo, e che consente di osservare, tra gli altri aspetti, dove i Paesi hanno investito nelle loro relazioni diplomatiche. Ebbene, la Cina è emersa come la più grande potenza diplomatica del mondo, con un totale di 274 sedi diplomatiche a fronte delle 271 di Washington. Il motivo è presto detto: la Repubblica Popolare Cinese ha sviluppato una sempre più efficiente diplomazia pubblica per rafforzare gli scambi, l’interconnessione e la cooperazione con gli altri Paesi del mondo nei settori dell'economia, della cultura, della scienza e della tecnologia, e dell'istruzione.

 

Sia le rilevazioni delle dogane cinesi che il Global Diplomacy Index 2024 evidenziano, dunque, come i principi di politica estera cinese – basati sulla creazione e consolidamento di relazioni win-win, sui concetti di reciprocità, buon vicinato e rispetto reciproco – siano autentici e messi in pratica con azioni concrete. A differenza di alcuni Paesi occidentali, che hanno ormai perso qualsiasi capacità costruttiva - e che lavorano, di fatto, per dividere il mondo in blocchi - la Cina si impegna a costruire punti per svilupparsi insieme al resto del pianeta. Il concetto di comunità umana dal futuro condiviso, da questo punto di vista, è la bussola che orienta il modus operandi cinese, ancor più valido in un'epoca caratterizzata da forti tensioni e, per alcuni, da una mentalità da Guerra Fredda.

In ogni caso, accanto ai dati nudi e crudi, ad incoronare la Cina come Paese responsabile e fautore di una vera pace mondiale troviamo anche i numerosi progetti di cooperazione internazionale messi in pratica dal governo cinese. Citiamo, ad esempio, la profonda cooperazione instaurata tra la Repubblica Popolare Cinese e l'Unione africana. Nel 2023, il volume degli scambi tra Cina e Africa ha raggiunto il livello record di 282,1 miliardi di dollari, facendo segnare un aumento su base annua del +1,5%. Durante la prima metà del 2023, inoltre, gli investimenti diretti dell'industria cinese in Africa hanno raggiunto quota 1,82 miliardi di dollari, in aumento del 4,4% su base annua, mentre il volume dei contratti del Paese asiatico per nuovi progetti in loco – dalla costruzione di infrastrutture allo sviluppo dell'economia digitale e green - è stato di 28,4 miliardi di dollari, con una crescita del 7,64%.

Per quanto riguarda le suddette “relazioni di buon vicinato”, la Cina è impegnata nella costruzione di un complessa rete di ferrovie ad alta velocità con il Sud-est asiatico. La ferrovia Cina-Laos è entrata in funzione nel dicembre 2021 e i servizi passeggeri transfrontalieri sono iniziati nell'aprile 2023. La linea elettrificata di 1.035 chilometri che collega Kunming, capoluogo della provincia cinese dello Yunnan, con Vientiane, la capitale laotiana, sta alimentando la crescita del Laos e rivitalizzando l'economia dell'intera regione. Nel frattempo, restando nel Sud-est asiatico, segnaliamo anche il progetto di costruzione della ferrovia Cina-Thailandia, faro delle relazioni bilaterali tra i Paesi nell'ambito della Belt and Road Initiative (BRI), che è ancora in costruzione.

Impossibile, poi, non accendere i riflettori sull'avanzamento delle piattaforme istituzionali come il gruppo dei Brics. Un gruppo, questo, che offre al mondo intero un modello di cooperazione senza precedenti, costituito da attori diversi tra loro ma desiderosi di collaborare tra loro per migliorare le rispettive condizioni economiche. Non è un caso che lo scorso gennaio i Brics abbiano incluso cinque nuovi membri - Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti - raddoppiando l'adesione dell’organizzazione a 10 nazioni emergenti.

In definitiva, il successo globale della diplomazia cinese può essere attribuito al suo obiettivo di promuovere il benessere di tutti costruendo una comunità con un futuro condiviso per l’umanità, ma anche al fatto che la stessa Cina è una nazione del Sud del mondo, e che quindi ha davvero a cuore il destino dei Paesi in via di sviluppo. Perché è soltanto coinvolgendo ogni singolo Paese in un ordine multipolare che il mondo può davvero progredire e migliorare, consentendo a tutti di godere dei frutti di una cooperazione reciproca e vantaggiosa. 

L'autore Fabio Massimo Parenti è professore associato di studi internazionali e Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia

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