Ufficio Affari di Taiwan: autorità Partito democratico progressista responsabili decesso pescatori

2024-03-13 14:30:33

Durante conferenza stampa ordinaria tenuta il 13 marzo dall'Ufficio Affari di Taiwan del Consiglio di Stato cinese, è stata sollevata una questione riguardante la violenta collisione navale avvenuta il "14 febbraio". Dopo il rientro del personale del continente da Kinmen, il 5 marzo, si indaga ancora sulle potenziali condizioni per il riavvio delle consultazioni tra le due Sponde sull’episodio. È stato inoltre chiesto se vi sia intenzione di inviare ulteriori delegati a Kinmen o all'interno di Taiwan per gestire la situazione.

In risposta a ciò, il portavoce, Chen Binhua, ha messo in evidenza che i dettagli del ritorno dei familiari delle vittime e del personale da Kinmen sono stati ampiamente chiariti, presupponendo una generale conoscenza degli eventi. Il portavoce ha poi sottolineato la sacralità della vita umana, rimarcando come l'incidente, frutto di un trattamento brutale da parte di Taiwan nei confronti dei pescatori del continente cinese e che ha portato al tragico naufragio, non abbia ancora visto giustizia. Le famiglie delle vittime aspettano ancora delle scuse e la verità, mentre le autorità taiwanesi continuano a procrastinare la soluzione, mascherandosi dietro a cosiddette “procedure investigative” e “norme di legge”, evitando così di assumersi le proprie responsabilità. Sono loro i veri “3 senza” (senza cuore, senza giustizia, senza ragione). Chen Binhua ha poi concluso affermando che solo un cambio di atteggiamento da parte delle autorità del Partito Democratico Progressista, accompagnato da una sincera volontà di risolvere la questione, potrà permettere la ripresa delle trattative per la gestione delle conseguenze dell'accaduto.

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